Il sindaco Matteo Renzi a Cervia: rottamare la vecchia Emilia-Romagna di Errani, Bersani, Tagliani

volantino Cervia web

 
EMILIA ROMAGNA & CERVIA. Matteo Renzi, arriva a Cervia proprio nei giorni seguenti alla consegna alla città della bandiera nera, attribuita da Lega Ambiente per l’eccessiva cementificazione del territorio cervese e nel pieno delle polemiche sul piano strutturale in via di approvazione dove sono previsti altri 4500 appartamenti. Caldissima sul territorio, inoltre la discussione in atto per il grattacielo denominato ormai nei social network ‘Sfogliatina’. Alto 58 metri per 18 piani, è stato proposto all’amministrazione da Pentagramma che vorrebbe costruirlo sulla spiaggia di Milano Marittima in cambio di alcune opere pubbliche. Il progetto è stato approvato dalla maggioranza nell’ultimo consiglio comunale e sta destando molte proteste di cittadini, associazioni e partiti di destra e di sinistra che si sono coalizzati in un Comitato che animerà nei prossimi mesi il dibattito, già incandescente in città.
Matteo Renzi politico di spicco del PD nazionale, Sindaco di Firenze e noto anche alle cronache per il primo piano regolatore a ‘sviluppo edilizio zero‘, avrà qualche saggio consiglio da dare al PD locale? Il sindaco Renzi che le recenti statistiche di Datamonitor hanno riportato al terzo posto nella classifica dei sindaci più amati d’Italia, nei mesi scorsi ha scritto dopo ‘Fuori’ del 2011 un altro libro, ‘Stil novo. La rivoluzione della bellezza tra Dante e Twitter’, in cui intreccia storia e attualità, per trovare le risposte ai problemi che affliggono l’Italia.
“La storia di Firenze – si legge nella presentazione – ha molto da insegnare alla politica contemporanea. I fiorentini realizzarono un miracolo chiamato Rinascimento investendo bene la montagna di soldi che erano stati capaci di guadagnare e con quei soldi finanziarono opere utili e belle. Allora le banche salvavano gli Stati, oggi invece succede il contrario: gli Stati salvano le banche. E dopo averle salvate non mettono nemmeno in discussione gli stipendi ultramilionari dei manager responsabili dei fallimenti. Anche i politici hanno le loro colpe: rinunciano all’idea forte, preoccupati solo per la propria poltrona. E poi, umiliati e sconfitti, lasciano spazio ai tecnici, chiamati a costruire sulle macerie della loro pavidità. Ma non usciremo dalle difficoltà solo con una manovra finanziaria. La politica ha bisogno di uno stile nuovo, che sappia coinvolgere le persone, emozionarle”....C