Ferrara: un saluto a Carlo Rambaldi, geniale uomo futurista


 
Roma, 10 ago. (Adnkronos/Ign) - E' morto Carlo Rambaldi, il padre di E.T. e tre volte premio Oscar per i migliori effetti speciali nel 1976 con King Kong, nel 1979 con Alien e nel 1982 con la creatura del film diretto da Steven Spielberg. A dare la notizia all'Adnkronos è stato l'assessore alla Cultura della Regione Calabria Mario Caligiuri.


Il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano in un messaggio alla famiglia e al mondo del cinema ha espresso il suo commosso cordoglio per la scomparsa di Carlo Rambaldi che "conquistando tre Premi Oscar per gli effetti speciali aveva espresso e fatto conoscere in un campo innovativo il genio creativo degli italiani".

Mentre Caligiuri, nel rendere nota la morte di Rambaldi, aveva detto: "Scompare uno dei geni internazionali del cinema, un mago degli effetti speciali per tre volte premio Oscar, un esempio indiscusso della creatività italiana". Rambaldi si è spento a Lamezia Terme dove viveva da dieci anni e dove domani si svolgeranno i funerali.

Rambaldi era profondamente legato alla Calabria, poiché la moglie Bruna ha origini crotonesi e la figlia Daniela vive anch'essa a Lamezia Terme. "A conferma del legame con la nostra terra, il Comune di Altomonte, che più volte ha ospitato sue personali di pittura, nel 2008 gli aveva conferito la cittadinanza onoraria, consegnandogli le chiavi della città".

"Sono molto dispiaciuto", ha detto il regista Pupi Avati apprendendo della morte di Rambaldi. "L'ho conosciuto molto prima del suo grande successo - spiega Avati all'Adnkronos - prima che Dino De Laurentiis lo portasse in America. Ma già allora era considerato una specie di genio".... C
http://www.adnkronos.com/IGN/News/Spettacolo/Addio-a-Carlo-Rambaldi-e-morto-a-86-anni-il-papa-di-ET-tre-volte-premio-Oscar_313588883844.html
 


Nel 1973, prosegue il regista, nella realizzazione di un film con Tognazzi dal titolo 'La mazurka del barone, della santa e del fico fiorone', "lo convincemmo a costruire un grande fico alto più di dieci metri con rami e foglie che cambiavano in continuazione durante le riprese. E lui rimase con noi, insieme a sua moglie e alla sua famiglia, per tutto il tempo della produzione per cambiare le foglie del fico. Di recente - conclude Avati - ci siamo incontrati e abbiamo ricordato insieme questo episodio".

"E' stato un artigiano del cinema, un artista che ha lavorato con il sapore della gomma e della carta pesta, che ora non ci sono più a causa del computer". Così Gabriele Lavia, attore teatrale e regista cinematografico. "Lo conoscevo da tantissimi anni - ha detto Lavia all'Adnkronos - e mi dispiace proprio. Realizzò la faccia che indossavo per la scena del film Profondo Rosso quando vengo schiacciato da un'automobile".

"Ha sempre usato le mani e non i computer come adesso - dice ancora Lavia - proprio come un artigiano, in modo da far meravigliare il pubblico: che potesse dire accidenti come ha fatto a realizzarlo? E non sentire tanto è fatto al computer! Un artigiano che aveva portato una raffinatezza di alto livello nel cinema".

"Ricordo e mi mancherà il suo modo di parlare - continua Lavia - quando raccontava qualcosa sembrava un sogno. Mi colpiva perché sembrava lo stesso modo di parlare di Federico Fellini, Tonino Guerra e Cesare Zavattini".... C
 
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