GruppoScrittori Ferraresi - Autori vari – a cura di Gianna Vancini
GianfrancoRossi- Nove studi sulla sua opera
Incopertina foto di Gianfranco Rossi elaborata al computer
Prefazionedi Elettra Testi
Notain quarta di copertina della curatrice
EsteEdition, Ferrara 2012, pp. 52, s.p.i.
Apiù di dodici anni dalla sua scomparsa, lo scrittore ferrareseGianfranco Rossi, cugino di Giorgio Bassani (deceduto nello stessoperiodo – ambedue sepolti nel cimitero ebraico di Ferrara), grazieal concorso che, fin dall’anno successivo alla morte (2011), ilGruppo Scrittori Ferraresi gli ha dedicato (premio biennale, ormaialla 5^ edizione), viene di volta in volta rimesso in vita,riesumandone qualità letterarie, in primis narrative ecinematografiche (G. Rossi produsse alcuni cortometraggi e, perdiversi anni, fu pedissequo ed eloquente critico letterario) ma anchepoetiche, sempre più interessanti dal punto di vista critico. Ilbando del premio prevede infatti una sezione saggistica a luiintestata. E si badi bene che è un concorso destinato alla “giovaneletteratura”.
Laraccolta di questi nove saggi infatti «si propone di contribuire aduna ulteriore conoscenza dell’opera di Rossi, tuttora nonadeguatamente valutata». È ciò che si premura di scrivere inquarta di copertina la curatrice Gianna Vancini.
Concettoribadito nella prefazione di Elettra Testi, come sempre concisa econcreta, che Gianfranco Rossi da vivo lo ha conosciuto molto bene.
Èproprio vero che un artista ha bisogno di morire per lasciare unascia della sua fama nei posteri!
Ancheper l’ultima edizione del premio, a riguardo della succitatasezione, si sono quanto meno distinti nove autori. Primo classificatoMarco Sangiorgi, già vincitore alla prima edizione, secondo CarloAlberto Scullin, terzo Claudio Gamberoni; segnalati: Carla Baroni,Carlo Costanzelli, Eleonora Rossi; finalisti: Dario Deserri, JessicaFranchini ed Alessandro Moretti.
Aparte l’elevata, e premiata, qualità degli elaborati, i titoli cherappresentano le nove opere sono indicativi talora del medesimospunto ma il più delle volte, ed anche quando sembri, dal medesimotitolo, che si sia potenzialmente difronte a delle ripetizioni, non ècosì. Perché di fatto ogni autore ha saputo cogliere, al di làd’una certa, ben nota critica che esprime l’essenziale leitmotivartistico di Gianfranco Rossi (scrittore dalla chiusuraessenzialmente crepuscolare – il suo grido è fatto di silenzio ele sue visioni si squagliano nelle ombre – ma dalla disperataesigenza di manifestare al lettore le umane diversità e le piùemarginate manifestazioni dell’esistenza), aspetti tutte le volteminuziosamente diversificati nell’evolversi dell’analisi dipertinenza.
Lespigolature che ne hanno coinvolto le nuove proiezioni critiche sonostate: Lo sguardo di Gianfranco Rossi flaneur nella sua città (M.Sangiorgi, pp. 7-13); Gianfranco Rossi. Conversazioni con ilsilenzio (C. A. Scullin, pp. 14-18); Gianfranco Rossi. Ilpoeta del silenzio (pp. 19-23); La poetica di Gianfranco Rossi(C. Baroni, pp. 25-28); La provincia, le ombre, i ricordinella Ferrara di Gianfranco Rossi (C. Costanzelli, pp. 29-31);«La poesia crea una seconda volta l’universo»: unalettura di Amnesia di Gianfranco Rossi (E. Rossi, pp.32-37); Amnesia e altri racconti. Piccoli pensieri di GianfrancoRossi (D. Deserri, pp. 39-42); Amnesia di Gianfranco Rossi:amnesia di vita (J. Franchini, pp. 43-46); I piccoli edubbiosi pensieri di Gianfranco Rossi (A. Moretti, pp. 47-49).
Ferrara,luglio 2012
EmilioDiedo
emiliodiedo@libero.it