Valerio Zekkini e il Nuovo Futurismo

 

NEL LIBRO PROTAGONISTA IL PERFORMER MUSICISTA BOLOGNESE . VALERIO ZEKKINI


Il neofuturista ferrarese Roberto (o Roby Guerra) ha appena edito per la prestigiosa Armando di Roma (specializzata nelle scienze sociali e universitaria) Futurismo per la Nuova Umanità. Dopo Marinetti: arte, società, tecnologia. Opera programmatica che colma certa lacuna della letteratura critica sul futurismo, considerato dalla maggior parte dei critici esperienza dell'avanguardia italiana conclusa fin dalla scomparsa di Marinetti, fondatore nel 1909 del Futurismo. Guerra al contrario intende dimostrarne certa sua continuità, avalatto appunto da un editore di indubbio peso, almeno in chiave postfuturista. Guerra promotore dell'avanguardia italiana fin dagli anni 80 ha attraversato e oggi in primo piano, tutti i gruppi che dal secondo novecento hanno rilanciato l'eredità del futurismo storico, per un nuovo futurismo aggiornato ai nostri tempi, oggi all'era di Internet. Futurismo Oggi -Enzo Benedetto, Antonio Fiore, Luigi Tallarico, Vitaldo Conte ed altri (tutt'oggi protagonisti, tranne lo scomparso Benedetto)- Transumanisti- di Riccardo Campa, Stefano Vaj, (Milano) Netfuturisti-Antonio Saccoccio-Stefano Balice- Connettivisti science fiction di Marco Milani, Sandro Battisti, Alessio Brugnoli; Azione Futurista Graziano Cecchini RossoTrevi (Roma), l'uomo della Fontana Rossa di Trevi e altri blitz futuristici); I Nefuturisti di Ferrara (lo stesso Guerra, Maurizio Ganzarol, Riccardo Roversi, Filippo Landini, Giovanni Tuzet, Zairo Ferrante) . Nello specifico del volume da segnalare anche capitoli oltre il futurismo dedicati a Vittorio Sgarbi, Mimmo Centonze, Vasco Rossi e i Kraftwerk, ello stesso postcontemporaneo, performer e musicista postpunk Valerio Zekkini di Bologna protagonista a Ferrara nel centenario.
 
Ecco dal libro, un estratto sul mitico performer bolognese, da qualche tempo trasvolato oltre oceano.

" * VALERIO ZEKKINI E IL FUTURISMO POSTCONTEMPORANEO
Musicista postpunk, poeta, perfomer e saggista, collaboratore de “Il Giornale” e “Area”, Valerio Zekkini (o Zecchini), fin dagli anni novanta è tra i promotori della continuità futurista (nche a livello saggistico), prevalentemente con il progetto PCC (“Post Contemporary Corporation”) musica neofuturista, f
iglio dell'underground bolognese, la stessa generazione dei vari Wu Ming se non persino Franco Berardi (Bifo), anche un poco gli Skiantos, soprattutto il poeta Freak Antoni (echi anche degli stessi Elio e le Storie Tese).


Parafrasando quest'ultimo, Zekkini potrebbe lapidariamente proclamare: “Non c'è gusto a Bologna e in Italia ad essere futuristi”. Autore di diversi libri per “Pendagron” (tra i quali Patriottismo Psichedelico) come musicista ha remixato anche in chiave electro il Manifesto futurista di Marinetti.

 

Ideologicamente anarchico ma dalla parte sbagliata, sconta nella controcultura italiana, tale atipicità, una delle ultime vittime concrete in certo senso della vulgata antifuturista ben nota. Al contrario, è esempio non raro di alternativo originale più eretico del culturalmente corretto: praticamente lo specchio altrettanto creativo e dirompente degli stessi ex CCCP e ex C.S.I., finanche lo stesso Giorgio Canali “Rossofuoco”.

 


Lavori come Manzotin Mantra (e altri), clip come Funerale per Berlusconi (anche paradossale, un omaggio quasi affettuoso) sono acido corrosivo elegante e perturbante, colmo di felice allegria e disincanto. Anche poeta, Zekkini ama aforismi lapidari (anche dada e situazionisti), tipo:


“Il flusso magnetico emanato dalla barbarie verbale e sonica creerà una atmosfera di catarsi cosmica…..Il Collettivismo del benessere e della felcicità del Villaggio della salute più di Monterenzio”

 

 

 

http://www.highfoundation.it/gs/index.php?id=artisti

 

 


http://www.eccolanotiziaquotidiana.it/roma-ferrara-capitali-dellavanguardia-postfuturista-presentazione-di-futurismo-nuova-umanita-di-roby-guerra-all-high-foundation-festival-2012/

 

 


http://www.estense.com/?p=231402