*da ESTENSE COM..
Facoltà di esperti in P.A.
La Presidente della Provincia di Ferrara ha anticipato quanto in oggetto: salva la Provincia di Ferrara dalla mannaia di Monti. Ma grossissime difficoltà a fare il bilancio del prossimo anno.
Prendiamo spunto da questa notizia per qualche riflessione, in ordine di tempo e spazio, su cui la stragrande maggioranza degli Amministratori locali sta ponendo l’accento, appunto, per le difficoltà di bilancio a cui, in modo sempre più stringente, dovrà fare fronte.
E partiamo in questa breve analisi da un fatto, uno dei tanti fatti che nella nostra Provincia non hanno trovato, nei decenni trascorsi, coraggio e determinazione per essere portati avanti.
Nell’ormai lontano 1995 si cominciò a parlare a Ferrara – promotore l’ex Rettore e attuale Assessore regionale alla formazione professionale – di una facoltà universitaria di Economia (io continuerò a chiamarla in modo completo) e Commercio a Ferrara, non succursale di Bologna e con una specializzazione accademica che non esisteva e non esiste tuttora in Italia: formare degli “esperti in gestione di pubblica amministrazione”. Sulla stessa linea de l’Ena (Ecole Nationale d’Administration) francese, che è da sempre un mito e una segreta aspirazione della nostra burocrazia.
Per certi versi, per quanto mi fu possibile e poteva valere, appoggiai personalmente, con convinzione, quella scelta, pensando ad …oggi, a quasi 20 anni dopo. Ma il progetto, partito bene, pian piano, con lo stile e l’abitudine di noi italiani che vogliamo prima vedere il risultato e poi convincerci che l’investimento vale la pena, con il tempo si è perso e la facoltà di Economia e Commercio a Ferrara è andata a confondersi con tutte le altre già esistenti in Italia e in regione.
Oggi pare evidente, se quel progetto fosse stato sostenuto, non solo Ferrara e non solo la Presidente della nostra Provincia sarebbero in condizione di valutare con ottica e prospettiva diversa i tagli del Prof. Monti e, prima ancora, di Tremonti e ancora prima di Padoa Schioppa e Visco. O, forse, non saremmo neanche arrivati al punto critico a cui siamo arrivati.
Purtroppo ciò che ancor più preoccupa nel nostro Paese – e in questa nostra Provincia in particolare – è che da un errore non si traggono mai – per incapacità o non volontà non è dato saperlo – indicazioni per evitare di ripeterlo. Ma si insiste e persevera nella stessa metodologia e comportamenti ancorati al più collaudato ‘tradizionalismo’.
Sono anni, infatti, che oltre alla domanda di “sicurezza sulle strade” formuliamo indicazioni e sollecitazioni a non sottovalutare da cosa può ripartire lo sviluppo del nostro territorio. E riteniamo sia addirittura banale ricordare che le ‘infrastrutture’ – come lo sono state per migliaia di anni di storia passata per tutti i popoli della Terra – siano l’elemento fondamentale da cui ripartire. E, guarda caso che coincidenza, sempre da anni, minimo 40, tre tra le infrastrutture mancanti o più arretrate a livello nazionale, sono e attraversano la nostra Provincia: la SS 309 Romea, la Ferrara mare e l’assenza totale di una circonvallazione nella città Capoluogo.
Sollecitare le istituzioni e gli enti preposti a queste realizzazioni, entrare a far parte delle compagini societarie dei progetti realizzativi riguardanti le stesse, aggregare privati e mondo associativo e imprenditoriale territoriale ad interessarsene, sarebbero o no iniziative che oltre a recare benefici logistici darebbero anche risorse, ossigeno, “grano” per fare quadrare i bilanci degli Enti locali territoriali e non solo?
E perchè, come mai nessuno si muove? Perchè nessuno inizia a gettare per lo meno le basi affinchè, fra altri 20 anni, qualcosa in questa direzione sia sperabile possa essere stata fatta e, il presidente della Provincia, o uno qualsiasi dei sindaci del territorio dell’epoca, non abbia ancora a ripetere di temere come far quadrare il bilancio dell’anno …successivo.
Dr. Luigi A. Ciannilli, presidente Comitato per la Sicurezza Stradale “F. Paglierini”
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