Alessandro Amaducci protagonista in Futurismo Nuova Umanità

 

Amaducci ES 1.jpgIl nuovo futurismo celebra il videomaker torinese Alessandro Amaducci

-intervistato in “Futurismo per la Nuova Umanità” di Roberto Guerra

 

 

Roberto Guerra Futurismo per la Nuova Umanità. Dopo Marinetti: arte-società tecnologia- (Arrmando editore, Roma, 2012). cover Marco Lodola

http://www.armando.it/schedalibro/22155/Futurismo-per-la-nuova-umanit-

 

 

La storia del futurismo post 1944, dopo la scomparsa di Marinetti. Una revisione sull’essenza tecnologica e futurologica del Futurismo storico, guardando agli studi di sociologi e futuribili quali McLuhan e De Kerckhove, e alle osservazioni sulla dis-continuità aggiornata del Futurismo nel secondo Novecento e inizio Duemila. Oppure per dirla con Pierluigi Casalino, scrittore ligure e promotore del cosiddetto Arabian Futurism (un poco come a suo tempo lo stesso Brian Eno con David Bowie (The Secret Life on Arabia):

 

“ ... all’insegna della “negazione della negazione", per l’autore il nuovo non è che il frutto di un ribaltamento della fase precedente, di ogni fase precedente, secondo una circolarità del fenomeno estetico, che richiama atmosfere “deperieane”, che finiscono per rigenerare ciclicamente forme rinnovate di passato”

I nuovi futuribili o “futurist” all'americana? Tra Ferrara, Milano e Roma: oltre allo stesso autore, ferrarese, DJ Afghan, Filippo Landini, Maurizio Ganzaroli; a Milano Riccardo Campa e Stefano Vaj; a Roma, Antonio Fiore, Graziano Cecchini, Antonio Saccoccio, Sandro Battisti. Ma anche - per l'arte digitale - il già ben noto Alessandro Amaducci, videomaker di Torino e di fama internazionale, recentemente ad esempio in video tour in quel di Honk Kong. Nel volume di Guerra, tra le diverse interviste, anche una mirata infatti su Amaducci, realizzata proprio a Ferrara lo scorso autunno 2011 per The Scientist Video Festival Internazionale (a cura di Vitaliano Teti), rassegna erede del celebre Centro Video Arte della città estense nel secondo novecento, con l'artista torinese special guest.

Ecco un estratto dell'intervista dal libro:

 

ALESSANDRO AMADUCCI: il video senza organi

 

*Docente al Dams di Torino, video artista di fama internazionale: tra i video, la suite “Electric Self”, “Not Bang”, “Croma"... .e scrittore ciberculturale

 

 

D- La Video Arte in Italia

 

R- Viva e vegeta, sempre di più. Io personalmente sono più interessato a esperienze che si interrogano sul rapporto fra tecnologie e linguaggio, e ragionano sui contenuti. Non ho mai creduto all'artista come la punta dell'iceberg di un universo effimero che va dalla moda al design. Il modello-Andy Warhol (guardato superficialmente), ovvero l'artista-macchina contaminato con lo show-business, che usa la sua factory (fabbrica) per dare delle feste, ha funzionato in quegli anni e in quel contesto: credo sia giunta l'ora di evolversi, esattamente come si sono evolute le macchine. Credo agli artisti come figure visionarie, creative, poietiche, capaci di sentire i cambiamenti del mondo. Pre-veggenti. La macchina-computer è molto più complessa di una fotocopiatrice.

 

*Info Alessandro Amaducci - www.alessandromaducci.net