Perchè il terremoto nel ferrarese?: da METEO WEB (2)

 


 

Terremoto Emilia Romagna, parlano gli esperti dell’Ingv

che spiegano tutti i dettagli dello sciame sismico in atto

Un grande motore comune ha scatenato il terremoto di magnitudo 5,9 avvenuto oggi nel ferrarese (20 5) e quelli del gennaio scorso nel reggiano e nella zona di Parma, avvenuti a distanza di pochi giorni e rispettivamente di magnitudo 4,9 e 5,4. Tuttavia ci sono state anche differenze fondamentali. Il grande motore comune e’ stato il movimento della placca Adriatica che, spingendo verso Sud si piega sotto l’Appennino. ”Possiamo dire che i terremoti di gennaio e quelli di oggi hanno avuto origine dallo stesso motore, ma sono avvenuti in modi diversi”, spiega il sismologo Alessandro Amato, dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (Ingv). La prima grande differenza e’ nella profondita’: mentre i terremoti di gennaio sono avvenuti a grande profondita’ (30 e 60 chilometri), il sisma di oggi e’ stato molto superficiale, appena 6,3 chilometri. Questo significa che gli effetti si sono fatti sentire su un’area notevolmente piu’ estesa, come testimoniano le tantissime segnalazioni arrivate al sito dell’Ingv ”Hai sentito il terremoto?”. Una seconda differenza e’ nel fatto che, oltre al grande motore della placca adriatica, nel terremoto del ferrarese e’ entrato in gioco un altro motore, piu’ piccolo ma decisamente attivo: il movimento dell’estremita’ settentrionale dell’Appennino che si spinge sotto la Pianura Padana. In questo modo genera un movimento di compressione, che si somma a quello piu’ generale dell’Appennino che tende ad avvicinarsi alle Alpi. La zona del ferrarese e’ considerata dai sismoloogi una delle quattro aree sismologicamente piu’ attive nella Pianura Padana, accanto a quella che si trova a margine dell’Appenino, nel parmense, la zona a ridosso delle Alpi tra Friuli Venezia Giulia e Veneto e, in Lombardia, l’area del cremonese.

Il terremoto di questa notte avrebbe potuto provocare una strage se fosse avvenuto sotto una citta’. L’altro elemento cruciale, infatti, e’ la qualita’ dell’edilizia: tanto piu’ questa e’ degradata, tanto piu’ drammatiche sono le conseguenze di un terremoto. Per questo oggi il presidente dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (Ingv), Stefano Gresta, ha giudicato ”poco accettabile” che il terremoto avvenuto oggi nella Pianura Padana abbia provocato il crollo di edifici costruiti di recente, fra i quali alcuni capannoni industriali. ”Bisogna distinguere – ha osservato – tra quello successo a monumenti ed edifici di interesse storico che, per la loro vetusta’, puo’ essere anche naturale che in conseguenza di un terremoto di magnitudo 6 possano subire danni. Quello che e’ poco accettabile in una societa’ moderna e’ che edifici, come capannoni industriali, debbano crollare per una scossa di terremoto che e’ di una certa magnitudo, che ha rilasciato una certa quantita’ di energia, ma che non e’ certamente eccezionale”. Il quadro puo’ peggiorare ulteriormente quando ad un’edilizia degradata si aggiunge il fatto che l’epicentro di un terremoto violento si trova esattamente sotto una citta’. Per rendersene conto basta pensare al terremoto de L’Aquila del 6 aprile 2009, quando un sisma di magnitudo 6,3 ha rilasciato un’enorme quantita’ di energia sotto una citta’... C

 

METEO WEB

http://www.meteoweb.eu/2012/05/terremoto-emilia-romagna-parlano-gli-esperti-dellingv-che-spiegano-tutti-i-dettagli-dello-sciame-sismico-in-atto/134893/

 

Perchè il terremoto nel ferrarese?: da METEO WEB  (1)

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