Matteo Renzi e i Rottamatori: Enews 336, “Stilnovo – La rivoluzione della belle zza tra Dante e Twit ter”.


 Enews 336, lunedì 26 marzo 2012

Ricordo le regole del gioco. Chi vuole cancellarsi dai destinatari deve solo farmelo sapere via email:  enews@matteorenzi.it  Tutti i  suggerimenti, le idee, i consigli, le critiche sono per me utilissime: non riesco a rispondere personalmente a tutti, ma leggo ogni vostra riflessione sindaco@comune.fi.it. Per me questo filo diretto costituisce un’oasi di riflessione molto importante. Grazie!

 

Avevo promesso una enews straordinaria per oggi, con lo scopo di festeggiare il capodanno fiorentino (25 marzo) raccontando per filo e per segno cosa stiamo facendo in città. Spesso mi accusano di essere un buon chiacchierone ma poco concreto. Spero che perdendo una ventina di minuti per leggere tutto il documento che qui scaricate in PDF (sotto trovate la versione solo testo), abbiate l’opportunità di verificare come concretamente stiamo cercando di cambiare Firenze. Con i fatti, non con le parole. Poi uno può essere d’accordo o meno, ma almeno sa quello che stiamo facendo e come stiamo investendo i soldi delle tasse dei fiorentini.

Approfitto dell’occasione, a questo punto, per segnalare anche l’intervista sull’articolo 18 che ho fatto sabato a La Stampa di Torino dove dico che per me il problema non è l’articolo 18. Io non ho mai trovato un imprenditore che mi abbia posto il tema dell’eliminazione dell’articolo 18, né un ventenne che mi abbia mai chiesto di mantenere l’articolo 18. Il problema della mancata crescita in Italia è la burocrazia soffocante, le tasse troppo alte e un sistema di giustizia civile che ancora non è all’altezza di un Paese come il nostro. Perlomeno, io la penso così e l’ho raccontato in questa intervista. Attendo le vostre considerazioni. Qui l'intervista.

Infine ricordo che mercoledì 4 aprile al Teatro della Pergola, alle ore 21 precise presento il libro “Stilnovo – La rivoluzione della bellezza tra Dante e Twitter”. Sarà un’occasione ,spero piacevole, per stare assieme e per provare a riflettere sulla storia di Firenze ma anche sul futuro dell’Italia. Nel libro si parla delle banche e dei navigatori, degli intrighi di Palazzo e della vocazione della città,  dei sogni e delle miserie di una città che per molti aspetti anticipa e ricorda il futuro del Paese. Avremo anche la diretta streaming sul sito www.matteorenzi.it per chi non ha voglia di venire al Teatro o sta troppo lontano. Spero di vedervi alla Pergola, davvero.

Perdonatemi davvero la lunghezza del letterone, che trovate qui sotto. Però quando ci va, ci vuole. E credo che sia fondamentale che i fiorentini siano informati di cosa fanno i loro amministratori. Passa anche da questi gesti un rapporto diverso tra politici e cittadini. Mi scuso naturalmente con i non-fiorentini che ricevono le enews. Anche se, sinceramente, spero di ricevere tante email anche da loro con commenti, idee, proposte, critiche, suggerimenti: l’indirizzo è sempre il solito, sindaco@comune.fi.it

Grazie di cuore,
Matteo

Da Palazzo Vecchio, 25 marzo 2012

 

Cari concittadini,

 

nel giorno del capodanno fiorentino, il 25 marzo, torno a scrivervi per fare il punto della situazione annuale.  Mi scuso per la lunghezza del testo: per leggere vi servirà almeno un quarto d'ora. Ma credo che sia un nostro dovere informare i cittadini e, grazie al sostegno economico di uno sponsor privato, questa lettera e la sua distribuzione non costano neanche un centesimo al bilancio del Comune.

 

Sarebbe facile partire dalle inaugurazioni che abbiamo fatto quest'anno. Tante, tantissime: dal Palazzo di Giustizia di Novoli fino al primo lotto del Nuovo Teatro dell'Opera, per arrivare alle prime otto sale dei nuovi Grandi Uffizi. O ancora dal centro sportivo della Fiorentina – atteso da “soli” 29 anni – fino agli impianti per lo sport non professionistico, come il campo di rugby e football americano a San Bartolo, la palestra per la boxe al Mandela Forum, la nuova sede degli Assi Giglio Rosso o la nuova sede della Canottieri. Possiamo continuare con altre inaugurazioni: dal canile di Ugnano fino alla Biblioteca dell'Orticoltura. Dalle strutture private come il Museo Gucci o l'Hard Rock Cafè - che hanno creato polemica (non vi stupirete mica delle polemiche a Firenze, vero?) ma portano lavoro e richiamo in edifici del centro altrimenti chiusi - fino a quelle pubbliche, con la nuova vita del complesso delle Murate dove in un anno abbiamo inaugurato il caffè letterario, gli spazi della Kennedy Foundation e il primo distretto di aziende di innovazione tecnologica. E poi naturalmente uno sguardo importante al verde con i primi lavori alle Cascine – ne parleremo anche dopo – ma anche con la cura quotidiana dei giardini: cito su tutti la riorganizzazione del Giardino delle Rose, che è un posto magnifico che non tutti i fiorentini conoscono e che da quest'anno è aperto tutti i giorni (prima veniva aperto solo a maggio!) e i lavori realizzati al Giardino Santa Rosa e al Giardino di via Allori.

 

L'elenco potrebbe continuare a lungo. Se la qualità di un'amministrazione si misurasse solo per le cose fatte, quest'anno potremmo essere promossi senza problemi. Ma a noi non basta. Vogliamo coinvolgere i cittadini che rappresentiamo, dando informazioni e ricevendo suggerimenti. Del resto, questa è la logica dell'appuntamento dei cento luoghi che si tiene ogni anno a settembre: cento pezzi di città su cui stiamo cercando di fare dei passi in avanti, aprendoci al confronto con la gente. Firenze è troppo bella e importante per essere vissuta in modo superficiale: occorre che tutti siamo protagonisti!

 

Ma non voglio addormentarvi. O perlomeno voglio farlo partendo dai numeri. Come racconto tutti i martedì mattina quando vado nelle scuole dai bambini di elementari e medie, la città deve stare attenta a come spende i propri soldi, visto che sono il frutto delle tasse dei babbi e delle mamme (e dei nonni, certo!). A Firenze il totale delle voci in bilancio vale 711 milioni di euro.

 

Di questi, 204 vanno negli investimenti e costituiscono il primo anno del piano triennale degli investimenti 

In questo elenco – che è disponibile per chi non ha internet anche in tutte le sedi del Comune e presso i centri anziani – troverete tutte le iniziative in cui il Comune metterà i soldi nei prossimi anni.

 

Sulla spesa corrente, che vale circa 507 milioni di euro, ci siamo dati l'obiettivo di ridurre al minimo le spese. Per esempio quando siamo entrati in carica, il Comune pagava 7,5 milioni di euro di affitti per le numerose sedi che ha: abbiamo razionalizzato e alla fine del mandato saremo passati da 7,5 milioni a 1,3. Bel colpo, no?

Ancora. A forza di andare alla televisione nazionale per dire che occorre dimezzare il numero dei parlamentari, ho pensato che dovessi dare un segnale anch'io e non a caso oggi in Giunta ci sono solo 8 persone contro le 16 persone consentite dallo Statuto. Abbiamo anche messo all'asta le quattro auto blu che abbiamo trovato, e l'elenco potrebbe continuare.

 

Sono piccoli segnali, ma rendono chiaro il concetto: è l'ora di finirla con l'atteggiamento, che purtroppo ha quasi rovinato il nostro Paese, di fare spese oggi che poi qualcun altro dovrebbe pagare domani. Questo atteggiamento insostenibile per cui si va al ristorante, si mangia e si lascia da pagare ai nostri figli o ai nostri nipoti. Partiamo da noi, dunque. E partiamo dalle spese del personale.

Da quando io sono sindaco, il Comune ha diminuito il numero dei dipendenti da 5.134 a 4.856,  il risparmio per il personale è di 14 milioni di euro l’anno. La stessa filosofia di fondo è stata data a tutte le aziende del Comune di Firenze a partire da Ataf e Sas. Infine abbiamo ridotto da quattro a una le aziende di servizi alla persona: meno poltrone per i consigli d'amministrazione , più servizi alla persona.

Credetemi, stiamo facendo di tutto perché l'economia della città tiri e si creino posti di lavoro. Ma non è possibile far crescere ancora la macchina pubblica che deve al contrario conoscere una vera e propria cura dimagrante, riducendo il costo della burocrazia.

 

Il Bilancio 2012 che la Giunta ha approvato e che in questi giorni il Consiglio Comunale sta discutendo presenta alcune novità. Per affrontare le note vicende della crisi economica e finanziaria, il nuovo Governo ha rimesso l'ICI (che adesso si chiamerà IMU) sulla prima casa e ha consentito alle Regioni di aumentare l'addizionale IRPEF. Capisco la necessità di dare un segnale ai mercati ma devo anche dire che a forza di tassare, tassare, tassare qui si sta esagerando. Spero almeno che la Regione – che ha ulteriormente aumentato di propria iniziativa l'IRPEF per alcune categorie di contribuenti – ci dia gli stessi soldi che ci dava lo scorso anno: il paradosso altrimenti è che i fiorentini daranno molti più soldi alla Regione, ma la Regione darà meno soldi a Firenze, specie sul sociale e sui trasporti. E allora dove vanno questi quattrini, si chiede il cittadino comune? È chiaro che se le nuove tasse vanno a coprire i percorsi dell'Ataf o i contributi per chi non ce la fa, quando uno paga le tasse non dico che è felice ma capisce che sta contribuendo al benessere del proprio territorio. Se i soldi, invece, vanno per i vitalizi dei consiglieri regionali o le clamorose indennità della struttura regionale (il caposegreteria di un assessore regionale, il caposegreteria dico, guadagna più del sindaco di Firenze) allora uno diventa – come si dice dalle nostre parti – becco e bastonato.

Comunque, sperando che la Regione cambi opinione, pensiamo a noi.

Abbassando le spese di funzionamento – tra mille problemi – ci possiamo permettere di dare un piccolo segnale, riducendo l'addizionale IRPEF comunale. Lo scorso anno era allo 0,3%, quest'anno la riduciamo allo 0,2%. Un piccolo segno, certo. Per dimostrare che non si può continuare a tirare la corda e alzare le tasse. Adesso Firenze è tra le grandi città italiane quella con l'addizionale IRPEF più bassa insieme a Milano (Roma, per dire, è allo 0,9%).

Altro segnale. Quando c'era l'ICI prima casa, Firenze aveva messo come aliquota lo 0,6%. Noi portiamo l'IMU per la prima casa più in giù, allo 0,4%. Questo vuol dire che nonostante l’incremento degli estimi catastali, i proprietari di prima casa a Firenze pagheranno meno rispetto al 2007. Chi ha una casa di proprietà non può essere stangato e tartassato: almeno questa è la nostra opinione. Nella logica del chiedere di più a chi ha di più, invece, chi ha due o più case pagherà lo 0,99%. E se poi la casa è sfitta mettiamo l'aliquota massima, cioè l'1,06%.

 

Per la prima volta, infine, prevediamo entrate dall'evasione fiscale, sulla base di una collaborazione che speriamo proficua con l'Agenzia delle Entrate. Ci sono dei fiorentini che dichiarano pochissimo: oggi abbiamo la possibilità di incrociare i loro dati fiscali con le utenze e le proprietà. Abbiamo iniziato a segnalarli, come prevede la legge, all'Agenzia delle Entrate: contiamo di incassare, fin da quest'anno, già mezzo milione di euro recuperato al sommerso. Pagare meno si può solo se si paga tutti. E se lo Stato smette di buttare via i soldi come troppe volte fa.

 

Il Governo precedente aveva promesso mari e monti a Firenze e in campagna elettorale si erano molto spenzolati per una legge speciale in favore della nostra città. Una promessa non mantenuta, ovviamente. Ma sono comunque lieto di sottolineare come alcuni passi in avanti sono stati fatti, grazie al famoso incontro di Arcore per il quale mi sono attirato molte antipatie e critiche. Tuttavia, io per la mia città vado ovunque. E devo dire che dopo l'incontro di Arcore si sono sciolti tre nodi molto importanti per Firenze. Il primo consiste nella possibilità di chiedere un piccolo contributo di soggiorno ai turisti che vengono in città: prima era solo per Roma e francamente non mi sembrava giusto. Un euro a stella per ogni notte passata a Firenze non mi pare un dramma e consente al Comune di organizzare un po' meglio la propria attività, recuperando circa 20 milioni di euro all'anno non sempre dalle solite tasche. Il secondo consiste nella chiusura della questione degli insegnanti dell'ITI che venivano pagati dal Comune pur svolgendo un servizio di competenza statale, con un risparmio per il nostro bilancio di circa 10 milioni di euro all'anno. E infine la questione dell'accordo sul David, per il quale ogni anno il Ministero dei Beni Culturali si è impegnato a darci una percentuale degli incassi: controvalore, circa 3 milioni di euro. E secondo voi io avrei dovuto rinunciare a questo accordo per Firenze solo per una ragione ideologica? O magari per evitarmi polemiche politiche? Io non scaldo la seggiola a Firenze in attesa di fare politica nazionale: io faccio il Sindaco della città più bella del mondo. E dunque faccio tutti gli accordi, istituzionali, con chi rappresenta l'Italia. Con buona pace di chi critica sempre.

 

È arrivato il momento di iniziare a dire come spendiamo questi soldi. Ma prima mi consentirete un ultimo dato. Lo sapete che dal 2005 al 2010 le spese della Pubblica Amministrazione sono aumentate – nonostante crisi, tagli e compagnia cantante – di ben 20 miliardi di euro? E lo sapete che l'unico comparto della pubblica amministrazione che ha tagliato sono stati i Comuni che nello stesso periodo hanno ridotto la propria spesa di 2,7 miliardi di euro? Come dire: Ministeri, Autorità centrali e Regioni continuano a spendere. E i Comuni, che sono i soggetti più vicini ai cittadini, invece pagano. Sarebbe anche l'ora di finirla! Ma questa è un'altra storia. Vediamo adesso dove mettiamo i soldi noi.

 

Quest'anno abbiamo aumentato il finanziamento per tre capitoli di spese: scuole, sociale, cultura. Un totale di 7,5 milioni di euro in più rispetto allo scorso anno.

 

Sulle scuole, infatti, non basta demolire le vecchie strutture e progettarne di nuove, come stiamo facendo un po' in tutta la città e come vedete dalle foto che abbiamo inserito in questa lettera. Un impegno prioritario che ci siamo dati è quello dell’eliminazione dell’amianto da tutte le strutture scolastiche: in alcuni casi stiamo procedendo con le bonifiche, in altri con l’abbattimento delle scuole.  Nel piano degli investimenti trovate il dettaglio degli interventi scuola per scuola. Bisogna far sì che la qualità delle mense sia elevata (siamo il primo ristorante della Toscana, con più di ventimila pasti al giorno che forniamo ai nostri bambini) e in questo senso stiamo promuovendo prodotti di filiera corta con attenzione alle produzioni del territorio e della stagionalità. Inoltre occorre che i ragazzi ricevano offerte formative all'altezza della storia di Firenze.

Siamo impegnati su più fronti per garantire il diritto allo studio e uguali opportunità a chi vive in situazione di difficoltà o debolezza. Il nostro impegno verso i circa 500 bambini e ragazzi, dai nidi alle superiori, con disabilità è di 4 milioni di euro l’anno. Noi, anche se non lo è tecnicamente, lo consideriamo un investimento, perché la scuola è un diritto. Con il centro di formazione professionale ogni anno circa 400 ragazzi trovano un’opportunità di reinserimento nel mondo della scuola e del lavoro. E poi con i nostri centri di alfabetizzazione, ogni anno aiutiamo circa 1.000 bambini a muovere i primi passi verso l’integrazione.

Ma bisogna anche far capire che in una città la scuola è il punto di partenza di qualsiasi ragionamento sul futuro. E anche sul presente! Un pezzo di questa riflessione ci porta alla questione asili nido: da Roma soldi su questo non arrivano più. Occorre dunque incentivare le grandi realtà private a realizzare anche strutture aziendali, dove comunque possono trovare spazio – per convenzione – bambini del quartiere. Il primo asilo nido di questo genere l'ho realizzato nella mia veste di Presidente della Provincia, cinque anni fa. Ora, da Sindaco, ho inaugurato quello della Cassa di Risparmio qualche mese fa e aspetto con gioia l'inaugurazione degli asili nido del Tribunale di Firenze a Novoli e della Menarini al Campo di Marte. Inutile lamentarsi della scarsa natalità italiana se non si mette al centro una politica per i figli, per le donne, per le famiglie.

 

Continuiamo a vedere dove spendiamo i vostri soldi

Innanzi tutto nel sociale: il Comune aumenta di un milione di euro la spesa sociale ma questo non significa automaticamente aumento ottenuta integrale dei servizi. Al nostro bilancio mancano comunque 2,3 milioni di euro del Fondo Sociale Regionale. Il milione in più, quindi, va a colmare solo in parte il taglio delle risorse nazionali e regionali, ma ha il significato di “dare il buon esempio” nella speranza che anche gli altri (Governo e Regione) facciano altrettanto.

Conoscete i vari servizi che il Comune effettua, dagli anziani ai disabili, da tutte le forme di marginalità ai nuovi poveri. Ma il nostro welfare è molto più forte, perché noi abbiamo una marcia in più. Firenze ha, infatti, una ricchezza nascosta, difficilmente misurabile ma fondamentale: la generosità delle persone, la rete delle associazioni, la sensibilità nei confronti di chi è più fragile. Su questo senso di comunità dei fiorentini e sul valore sempre più attuale del principio di sussidiarietà, abbiamo promosso, per esempio, l’iniziativa del “Fiorino Solidale”.

Nella convinzione che il benessere di una città si componga anche del benessere di chi resta più indietro, abbiamo chiesto alle realtà produttive del nostro territorio di farsi carico di alcuni progetti promossi dalle associazioni del territorio e condivisi con l’Amministrazione; abbiamo chiesto, in sostanza, al sensibile mondo delle aziende di mettere benzina nel motore della sussidiarietà. Con lo stesso spirito e facendo appello al senso di comunità, abbiamo invitato le aziende della Mercafir a non gettare tra i rifiuti gli alimenti ancora buoni ma di destinarli, insieme a noi, a 500 famiglie in difficoltà tramite anche le Reti di Solidarietà dei Quartieri. Non per fare beneficenza o assistenzialismo fine a se stesso, ma per ridurre le disuguaglianze e per garantire a tutti e meglio l’accesso ai servizi. Una città con minori disuguaglianze è una città più forte, più sicura, più giusta e più solidale. È una città che cresce e si rafforza tutta insieme.

 

L'aumento di due milioni di euro sulla cultura non deve sorprendere. Sì, lo so, c'è chi la pensa come qualche ex ministro che diceva “con la cultura non si mangia”. Noi a Firenze, sappiamo bene che non è vero: con la cultura abbiamo sempre mangiato. Anche troppo, a dire il vero. Investire sulla cultura significa proteggere il nostro futuro. Per questo la città di Firenze ha salvato dalla chiusura – assieme all'Ente Cassa di Risparmio di Firenze – il Teatro della Pergola. Abbiamo investito molto sul museo di Palazzo Vecchio, che è passato da 380.000 visitatori dell'inizio 2009 a più di mezzo milione con le nostre iniziative: entro la fine del mandato vedrete raddoppiare gli spazi espositivi del Palazzo.

Abbiamo iniziato anche i lavori per le Grandi Oblate, che già oggi sono aperte fino a mezzanotte. Sistemeremo nelle prossime settimane gli spazi esterni alla BiblioteCaNova e inaugureremo la nuova Mario Luzi al Quartiere 2. Vogliamo usare i fondi pubblici per incoraggiare di più e meglio le tante realtà culturali, di piccolo e grande livello, che producono cultura oggi.

Avrete forse seguito come in queste ultime settimane sia entrata nel vivo la grande ricerca della Battaglia d'Anghiari, uno dei capolavori di Leonardo da Vinci. Grazie alla paziente tenacia dell'ingegnere fiorentino Maurizio Seracini e al supporto della National Geographic Society siamo oggi a un passo dal risolvere un enigma tra i più affascinanti del Rinascimento. Dopo centinaia di ipotesi abbiamo finalmente trovato tracce di colori e di materiale organico nascosti sotto il muro affrescato dal Vasari, quello con la celebre frase “Cerca Trova” che per molti costituisce un indizio lasciato dallo stesso artista. La città di Firenze crede in questo progetto non solo per il ritorno economico di oggi (per adesso abbiamo siglato un primo accordo con National Geographic di 250.000 dollari entrati nelle casse del Comune) ma anche per quello di domani: non è difficile ipotizzare ciò che potrebbe avvenire se davvero si rinvenisse il capolavoro di Leonardo.

Dare più risorse alla cultura non significa accettare l'idea che i denari vadano spesi male. Emblematico in questo senso ciò che stiamo cercando di fare al Maggio dove, dopo tanti, troppi, anni in cui si sono assunte più persone di quelle che servivano arrivando a realizzare un disavanzo di oltre venti milioni di euro, la nuova direzione ha invertito la rotta con coraggio. La politica di riduzione dei costi – che è già iniziata nel corso del 2011 con maggiori incassi per quasi due milioni e minori spese per oltre tre milioni – porterà quest'anno al bilancio in pareggio: ci sono già stati scioperi e altri arriveranno, ma meglio saltare un concerto per sciopero che non far saltare il Maggio per sempre. E noi salveremo questo Teatro, e la sua indiscutibile qualità artistica, dai debiti impressionanti contratti nel passato.

Tenere alta la qualità senza buttar via i denari è la stessa missione che caratterizza la Fondazione Palazzo Strozzi. Si tratta di un'istituzione che vede un'ottima collaborazione tra pubblico e privato, grazie anche al lavoro davvero pregevole dell'Associazione Partner Palazzo Strozzi. Restituito definitivamente alla città l'omonimo Palazzo, nel 2011 abbiamo inaugurato la copertura del meraviglioso cortile rinascimentale oggi luogo di incontro e di confronto per fiorentini e turisti. Non solo dunque uno spazio per chi vuole visitare mostre tradizionali, come quelle del piano nobile, o contemporanee, come quelle della Strozzina.

Potrei proseguire a lungo con tutte le iniziative del 2011 realizzate dalle tantissime istituzioni culturali fiorentine, ma non ci sono il tempo e lo spazio per farlo. Fatemi solo dire grazie alle tante associazioni culturali che con la loro passione, con la loro generosità stanno rendendo più bella Firenze. Il Comune siglerà con le principali di esse accordi triennali per dare garanzia e sostegno in un tempo di gravi difficoltà finanziarie.

L'attenzione alle prestigiose istituzioni culturali non può far passare in secondo piano i tanti eventi organizzati in questi anni. È infatti ripartito il capodanno in piazza – che a Firenze non si teneva da dieci anni – e che si svolge in più spazi della città, a partire dall'area della stazione, individuata su suggerimento di Lucio Dalla nel 2009 e animata nell'anno appena trascorso da Caparezza; si svolge ogni 30 aprile la Notte Bianca, un appuntamento di riflessione e di festa, che quest'anno sarà dedicata alla luce e ai più piccoli; e naturalmente l'Estate Fiorentina che dopo essere ripartita lo scorso anno vede in questo 2012 i concerti di Springsteen, Madonna, Radiohead e tanti eventi un po' ovunque, compresa la grande iniziativa legata a Roberto Benigni e Dante che animerà anche quest’anno la fine di luglio e l'inizio di agosto, proprio nel cuore della città.

Tutte queste iniziative, che ho dovuto citare in modo grossolano e superficiale, tralasciando alcune molto importanti che sono solo in fase di realizzazione come ad esempio i progetti sul Forte Belvedere e su piazza San Firenze, stanno aiutando molto il turismo che non a caso ha conosciuto un 2011 positivo sia per gli incassi che per l'occupazione. Il nostro maggiore contributo è stato la realizzazione della Firenze Card: una tessera valida 72 ore che consente di saltare la fila in tutti i musei della città e che finalmente anche il nostro territorio può offrire ai propri visitatori. In un anno la card è stata acquistata da circa 30.000 persone, ben oltre le nostre più rosee aspettative.

 

Primi in Italia, abbiamo aderito al progetto Wikitalia per mettere online a disposizione di tutti i dati del Comune di Firenze: la sfida per un diverso modo di amministrare passa anche dalla trasparenza. Del resto le nuove tecnologie offrono tante opportunità ai cittadini non solo per controllare il lavoro degli amministratori (sacrosanto!), ma anche per recuperare efficienza nei servizi. In questo anno i servizi di pagamento online, dalle multe alle mense, hanno visto crescere la quantità delle transazioni fino a 5,5 milioni di euro. E i nostri servizi online (www.comune.fi.it/sol) sono sempre più numerosi. Tutto è verificabile attraverso il sito internet, rinnovato, che trovate all’indirizzo www.comune.fi.it

Molte sono le ulteriori iniziative legate all'innovazione e non c'è tempo per citarle tutte. Diciamo però che al momento di andare in stampa con questa lettera abbiamo già raggiunto i primi 100 hotspot per la navigazione internet libera in altrettante zone della città. E in ogni caso puntiamo a triplicare il risultato prima della fine del 2012.

 

Abbiamo investito quasi 100 milioni di euro nei primi tre anni per rimettere a posto le nostre strade, che erano purtroppo in una condizione incredibilmente devastata. Per ora sono quasi 200 le strade risistemate. C'è ancora molto da fare, anche se oggettivamente qualche passo in avanti comincia a vedersi. Il progetto del Global Service, che è partito dal Quartiere 5 e che stiamo gradualmente allargando a tutta la città, dà inoltre risposte puntuali per il cittadino che segnala non solo la risistemazione della strada ma ogni singola buca. Peraltro abbiamo cambiato il modo di controllare le ditte che fanno i lavori e i saggi tecnici che vengono effettuati ci garantiscono che la qualità del lavoro sia profondamente diversa dal passato.

 

Ancora: negli ultimi 2 anni e 6 mesi abbiamo installato oltre 2.700 punti luce in zone periferiche e centrali della città come in via Maggio, via Faenza e San Lorenzo. Abbiamo rivalorizzato attraverso una nuova illuminazione piazza Duomo, il Ponte Santa Trinita e la Sinagoga.

 

 

Nell'anno che si è aperto proveremo anche a sistemare il centro della città, non solo le periferie: penso per esempio a via Martelli, via Tornabuoni, via Cerretani, arterie che con la pedonalizzazione hanno cambiato volto ma adesso devono anche cambiare pavimento.

A proposito, le pedonalizzazioni. Dopo piazza del Duomo abbiamo liberato dalla morsa del caos via Tornabuoni e piazza Pitti. Scelte contestate, lo so. Però sono stato eletto per fare, non per rinviare, dunque, ci provo. Ci era stato detto che il traffico sarebbe impazzito e saltato in aria. Ora non è che a Firenze si circoli liberamente, lo sappiamo: le strade sono strette e ancora oggi paghiamo la scelta sbagliata di non avere una tangenziale. Ma con la nuova centrale semaforica sui viali, le cose non vanno poi malaccio. Forse non tutti hanno fatto caso che lo scorso gennaio abbiamo avuto il primo Pitti della storia senza disagi alla circolazione. Il motivo? È presto detto. Ci sono circa 320 impianti semaforici a Firenze. Prima erano controllati in modo praticamente manuale. Adesso, con un computer dalla centrale operativa, siamo in grado di studiare i flussi di traffico e garantire la cosiddetta Onda Verde. Risultato? Meno disagi del solito. Certo, si può ancora fare meglio. Ma intanto qualcosa l'abbiamo realizzato e la centrale semaforica dà i primi frutti.

 

Non basta tuttavia sistemare una buca o regolare un semaforo. Il progetto infrastrutturale che abbiamo approvato prevede di chiudere entro il mandato amministrativo il bypass del Galluzzo (finalmente!) e se non ci saranno intoppi anche le varianti a Ugnano-Mantignano e alle Cascine del Riccio. Tempo qualche mese e sparirà il semaforo davanti all'aeroporto, in uscita dalla città e inizieranno i lavori per sistemare definitivamente l'assurdo svincolo dell'Indiano a Peretola.

Grazie al supporto e all'incessante sostegno dell'Associazione Lorenzo Guarnieri e di altre associazioni che si occupano di sicurezza stradale, abbiamo poi approvato il Progetto David. Si tratta di un insieme di iniziative pratiche e teoriche per cambiare l'approccio della città verso il problema degli incidenti mortali e di quelli gravissimi: spesso la nostra sensibilità è toccata solo quando accade qualcosa a un parente, a un vicino, a un conoscente. E per il resto pensiamo che si tratti di un mondo lontano, distante da noi. Non è così: sia l'amministrazione che i singoli cittadini possono fare molto e il Progetto David si è dato l'obiettivo ambizioso di dimezzare il numero dei morti in strada da qui al 2020. (box esterno 9)

Il piano strutturale che abbiamo approvato nel 2011 è a volumi zero: non si può cioè continuare a consumare suolo, sprecare verde. Si possono però recuperare i vecchi volumi cosa che intendiamo fare – ad esempio – al Meccanotessile (le ex officine Galileo a Rifredi) e ai Mercati Generali di Novoli. Ma dei primi concreti risultati in queste aree parleremo nella lettera del capodanno fiorentino del prossimo anno.

Sono invece finalmente partiti i lavori alla Stazione di Santa Maria Novella. Dopo l'abbattimento della pensilina, una scelta fatta all'inizio del mio mandato, ci siamo accorti che quell'area oggi è completamente diversa. Ma per terminare l'opera dobbiamo ripavimentare e anche sistemare l'intera zona che mette in collegamento Piazza Stazione e Piazza Santa Maria Novella. In questo quadro di lavori cambierà volto anche l'area interna della stazione dove nascerà – tra l'altro – una grande libreria e un'area gratuita per le bici con oltre 500 posti, così la faremo finita di tutti quei parcheggi impossibili.

 

Va tutto bene, madama la marchesa? Macché. C'è ancora tanto da fare, in moltissimi settori. Penso ad esempio all'Ataf, ai archeggi, alle piste ciclabili.

 

L'azienda del trasporto pubblico locale ha conosciuto una vera e propria rivoluzione in questi mesi. Il consiglio d'amministrazione ha dimezzato il proprio costo, ci sono 140 pensiline nuove con indicazioni elettroniche degli orari, 32 nuove paline, i controllori a bordo per verificare chi paga e chi non paga il biglietto, si può pagare il ticket semplicemente con un sms, è proseguito il rinnovo degli autobus per sostituire la flotta con veicoli meno inquinanti e più comodi. Anche i tempi di percorrenza sono decisamente migliorati, come si può facilmente verificare dal sistema di controllo AVM, che consente agli amministratori (e ai cittadini) di sapere in tempo reale dove si trovano tutti i mezzi. E le nuove preferenziali realizzate (tra cui viale Europa, via Sestese, via Ponte di Mezzo) hanno suscitato la rabbia dei residenti e degli automobilisti ma hanno portato miglioramenti per chi si serve del mezzo pubblico.

Rimane purtroppo aperta una forte tensione con i lavoratori di questa azienda che hanno fatto più scioperi in un anno contro di me che non in decenni contro le precedenti amministrazioni (si vede che forse si trovavano meglio quando non c'erano le innovazioni che abbiamo portato noi). Ho proposto ai sindacati un accordo perché senza togliere un solo euro dal portafoglio dei lavoratori, si potesse riportare il contratto agli standard delle altre città. Già, perché i lavoratori dell'Ataf di Firenze hanno un contratto integrativo migliore dei loro colleghi italiani. Senza toccare un centesimo abbiamo chiesto di lavorare dieci minuti di più al giorno, di recuperare produttività nei turni, di recuperare in modo diverso le giornate di ferie. Quando un settore è in crisi – come il trasporto pubblico locale in questo periodo – molte aziende ricorrono alla cassa integrazione o addirittura ai licenziamenti. Noi ci siamo limitati a chiedere uno sforzo per lavorare un po' di più. Vorrei chiedere ai fiorentini che ci leggono: se c'è una crisi nella vostra azienda e il vostro datore di lavoro vi chiede di lavorare dieci minuti in più al giorno, che fate? Vi tirate indietro? E naturalmente non faccio neanche questa domanda a chi lavora per conto suo, cercando di arrivare alla fine del mese tra tasse e burocrazia! L'atteggiamento dei lavoratori di Ataf – che hanno riempito la città di adesivi ironici contro di me, causando un ulteriore danno economico per chi deve poi ripulire i muri e i cartelli stradali – mi è sembrato ingiusto. Loro dicono: “Ataf è dei fiorentini”. Io potrei rispondere: i fiorentini lo sanno bene, visto che negli ultimi trent'anni sono intervenuti più volte per ripianare i buchi di bilancio di quest'azienda. Non sarà il caso di fare come succede in tutte le città normali e mettere in ordine i conti? Noi non torniamo indietro. Quanto alle polemiche sulla privatizzazione, è bene chiarire un punto: il servizio rimane pubblico tanto è vero che i percorsi li decide il pubblico (la Regione). Le tariffe le decide il pubblico (la Regione). L'unica cosa che cambia è che al tavolo della trattativa i sindacati aziendali, troveranno un soggetto privato anziché i rappresentanti del Comune: sono sicuro che si troveranno meglio, visto come ci hanno trattato in questi anni. E contenti loro, contenti tutti...

 

Realizzeremo 10 nuovi parcheggi di superficie, in zone dove ora è difficile trovare posto, fra cui Settignano, Sorgane, Ponte a Mensola, Castello e altri. Un parcheggio verrà realizzato anche alle Cascine. In queste settimane parte poi l'iter burocratico per i parcheggi interrati in Piazza del Carmine e in piazza Brunelleschi e per la lunga vicenda del parcheggio di piazza delle Cure. Lo so, sono progetti di cui si parla da decenni e noi non stiamo inventando nulla di nuovo. Però adesso si passa dai progetti ai cantieri, e questa è la novità.

 

L’impegno per la bicicletta continua: sappiamo che la mobilità attiva è alla base del trasporto cittadino e come la frutta e la verdura va assunta a grandi dosi. Abbiamo aumentato il

numero di piste ciclabili, realizzandone altri 7km: con viale Michelangelo, via Panciatichi, Le Piagge, viale Redi si arriva a 80km destinati a crescere nei prossimi mesi con altri 2km (via Villamagna a est e via Magellano per collegare la stazione di Rifredi al Palagiustizia – e lo sforzo per portare quanti più lavoratori e studenti in bici in questo quadrante è massimo).

I 12 ettari di nuove aree pedonali hanno aumentato la ciclabilità nel centro. Puntiamo a connettere la rete di piste dove si interrompe in punti nevralgici: abbiamo realizzato interventi in via Modigliani e lungo l’argine dell’Arno in via Baccio Bandinelli, tra la Fortezza e viale Belfiore e nel viale Guidoni, mentre altri interventi partiranno a giorni: via del Sansovino lungo la tramvia, il doppio senso ciclabile su Lungarno Corsini e Ponte Santa Trinita, via De Sanctis, piazza Alberti, piazza Ferrucci. La connessione della rete è importante per la sicurezza: l’adesione alla campagna “Salviamo i ciclisti” in cui crediamo davvero viene sostenuta dai fatti. Ringraziamo i ragazzi delle scuole medie (Consiglio degli Alunni) e le associazioni di ciclisti che ci hanno aiutato a completare il censimento delle rastrelliere indicando anche una stima di bici abbandonate, circa 2000, che stiamo rimuovendo con l’aiuto di Quadrifoglio che appone talloncini di avviso. Questi posti occupati da chi si svuota le cantine vogliamo invece che siano restituiti a chi la bici la usa davvero. Siamo stati i primi in Italia a mettere in rete una cartina digitale delle rastrelliere che servono a pianificare gli interventi successivi: abbiamo installato 1500 nuovi posti bici e contiamo di arrivare a 16000 entro la fine del mandato. Introdurremo un sistema di deterrenza ai furti che ci permetterà anche un contatto diretto con i ciclisti per informarli con un SMS di interventi che interessano la ciclabilità o invitarli a spostare la loro bici che ostruisce il passaggio sul marciapiede.

Tra un anno avremo un sistema di bike sharing con 750 bici e 50 stazioni nel centro cittadino, un intervento che permetterà a Firenze di raggiungere a standard europei e presentarsi in grande stile all’appuntamento dei Mondiali di Ciclismo 2013. Per noi questo non è solo grande evento sportivo ma occasione di tenere accesi i riflettori sulla bici di tutti i giorni.

 

Vi confesso che vorrei una città più pulita. Qualche passo in avanti, importante, è stato fatto. Ma ancora non basta. Certo, bisogna che ciascuno parta da se stesso. Quando vedo che c'è gente che si lamenta del degrado e poi butta le sigarette in terra, capisco che dobbiamo vincere una battaglia culturale. E vi prego, prendiamoci cura tutti insieme della città.

Naturalmente noi abbiamo un onere maggiore, che è quello del servizio Quadrifoglio.

Come promesso la macchinetta per pulire le strade senza spostare l'automobile una volta o due alla settimana sta allargandosi a tutta la città, così che alla fine del mandato in tutta Firenze avremo la pulizia delle strade con spostamento auto solo una volta al mese.

Abbiamo 16 postazioni di cassonetti interrati che hanno permesso di eliminare più di 250 fra cassonetti e campane e ne stanno arrivando altre 30. Oggettivamente un cassonetto interrato è meglio perché riduce lo spazio, aumenta i posti auto, e semplifica la procedura di raccolta (è tutto automatico! Basta l'autista e si risparmia personale, aumentando la pulizia). La differenziata, inoltre, cresce: nei nuovi cassonetti siamo arrivati al 57% contro una media cittadina del 44%.

Quando a metà 2012 leggerete sui giornali che cambiamo la sede operativa di Quadrifoglio non pensate che si tratti di un semplice fatto tecnico. Spostando una parte dei mezzi da via Baccio da Montelupo fino a piazza della Libertà, le strutture di pulizia che stanno intorno al centro avranno quaranta minuti in più al giorno per pulire anziché per viaggiare. Sembra una cosa banale, ma su sei ore di turno significa un aumento di produttività mica da ridere.

Insomma, noi ce la stiamo mettendo tutta e ogni suggerimento o critica saranno per noi preziosi. Come preziosa è la collaborazione di chi ci sta dando una mano con il progetto degli Angeli del Bello, tanti piccoli gruppi di cittadini che – coordinati da un'apposita Fondazione – intervengono sui quartieri e nelle vie di Firenze dedicando un po' di tempo e tanta passione al decoro cittadino.

 

Ovviamente la partita del decoro della città non si esaurisce con la pulizia. Passa anche, ad esempio, da una diversa gestione dei dehors, gli spazi all'aperto che vengono concessi ai locali. Noi abbiamo scelto di avere una struttura uniforme in tutta la città per evitare tante piccole tendopoli sparpagliate e soprattutto di legare l'autorizzazione al dehors ad alcuni gesti di attenzione verso i clienti, partendo dal wifi gratuito o dall'obbligo di uno spazio fasciatoio per cambiare i bambini. Una città che non è amica delle mamme dove pensa di andare? 

 

Crediamo molto nello sport come diritto di cittadinanza, strumento di socializzazione e inclusione sociale, occasione formativa e per questo, in questi anni, abbiamo investito 8.400.000 euro per i nostri 125 impianti comunali.

A Firenze lo sport è diffuso ma anche, sempre di più, città dei grandi eventi sportivi. Cinque nazionali azzurre hanno gareggiato qui da noi in un solo anno, il Franchi per un giorno è diventato un campo di Rugby con il Test Match Italia Australia, la finale di Coppia Italia si è svolta nel nostro stadio di atletica Ridolfi, la Final Eight della World League di pallanuoto ha animato la piscina Costoli. E il prossimo anno ci sarà la sfida più grande, i Mondiali di ciclismo su strada.

Da buoni sportivi, le sfide ci piacciono, così iniziamo questa seconda metà del mandato ponendo le basi per due grandi progetti sportivi e di riqualificazione urbana: l’area del Cavallaccio e la riorganizzazione dell’area Mercafir con la previsione del nuovo stadio.

 

Quanto alla spinosa questione dell'inquinamento atmosferico: abbiamo approvato, aderendo al Patto dei Sindaci, un piano per la riduzione delle emissioni inquinanti di almeno 500 tonnellate di CO2 entro il 2020. Dagli aspetti più piccoli come i fontanelli di acqua e la sostituzione delle vecchie caldaie negli edifici pubblici, fino a quelli più grandi come la centrale del traffico, l’avvio della linea 1 della tramvia, l’incentivazione della mobilità elettrica, il piano strutturale a volumi zero.

 

Le Cascine costituiscono un’area di oltre 400 ettari che vogliamo recuperare: per farlo abbiamo deciso di togliere le discoteche e il luna park, riqualificare i monumenti, recuperare le ex Scuderie Leopoldine, destinate a divenire il Centro Visite del Parco e riutilizzare i volumi e gli spazi presenti per realizzare ristoranti di qualità, ambienti per i bambini e piccole aree attrezzate. Per questo abbiamo stanziato oltre 20 milioni di euro, coinvolgendo i cittadini e l'associazionismo nella valorizzazione e gestione del parco e delle sue molteplici attività. Parleremo più nel dettaglio delle Cascine nella lettera che invieremo per il capodanno fiorentino 2013.

 

Abbiamo inaugurato la Ludoteca “il Castoro” lo scorso novembre a Gavinana realizzata da Casa Spa secondo i principi di bioarchitetturae che per le famiglie della zona costituisce un importante punto di riferimento.

 

Firenze va oltre i propri confini, non dimentichiamocelo. Siamo una città che parla al mondo e che accoglie tante persone da tutti i continenti, a partire dalla nutrita e benvenuta comunità di studenti americani. A loro per primi va il pensiero per gli eventi dei 500 anni dalla morte di Amerigo Vespucci, l'uomo che ha dato il nome all'intero continente. Ma quest'anno abbiamo fatto anche molto altro. Segnalo due iniziative, particolarmente importanti. La prima, aver accolto in Palazzo Vecchio  circa 400 sindaci da tutto il mondo, riprendendo un’iniziativa che era stata voluta – con maggiore autorevolezza, ovviamente – da Giorgio La Pira. Hanno partecipato al convegno di Firenze i sindaci di mezzo mondo, da Parigi a Istanbul, da Lisbona a Dakar, dalla Cina agli Stati Uniti, dal Sudamerica fino all'Australia. E qualche mese prima ancora il Salone dei Cinquecento era stato protagonista del primo festival dell'Europa, organizzato assieme all'Istituto Universitario Europeo: perché solo da un protagonismo delle città potrà rinascere un'Europa che non sia solo dei burocrati.

Noi dobbiamo sistemare le buche per la strada e tenere pulita la città; ma non dimentichiamo mai, nemmeno per un attimo, che siamo Firenze. E che dunque dobbiamo aprire la mente e la città al confronto, alle idee, alla speranza globale.

 

Lo scorso anno la nostra gestione dell'emergenza neve non fu perfetta, anzi. Ricordate il cartello di piazza Beccaria? “Renzi, col sale che tu hai sparso non ci condisco nemmeno l'insalata!”. Quest'anno eravamo attrezzatissimi: 51 mezzi spalaneve contro 8; 1.000 tonnellate di sale contro 45; 18 punti di raccolta dei mezzi preceduti da 18 pattuglie della Polizia Municipale mentre l'anno scorso tutti si mossero da un unico punto causando subito l'ingorgo. Qualcuno mi ha detto: “Peccato che ha nevicato poco”. Altri hanno ironizzato: “Quest'anno strade in crosta di sale!”. In ogni caso io sono soddisfatto della risposta che abbiamo mostrato dopo la brutta figura del 2010. Dagli errori si deve imparare.

 

Certo, spesso ci sono delle polemiche fortissime, come quelle che stanno caratterizzando in questi giorni il Mercato di San Lorenzo. Io vorrei che fiorentini - e non - tornassero a visitare il Mercato di San Lorenzo con la curiosità e il piacere di chi si immerge in quelle strade bellissime dentro a un mondo fatto da persone appassionate e curiose. Negli ultimi anni, tuttavia, il Mercato ha quasi cancellato non solo la Chiesa, le Cappelle medicee o la piazza ma addirittura l'identità di quel pezzo di città. E questo, si capisce, è inaccettabile. In Italia tutti vogliono fare le rivoluzioni, poi però si ha paura di spostare una bancarella in nome dell'interesse pubblico. La nostra Amministrazione è pronta a sostenere un mercato di qualità, che non venda cianfrusaglie ma che torni a essere un luogo in cui si vada volentieri. E per farlo siamo pronti a tutti gli investimenti necessari. Ma tenere libero lo spazio davanti a quella meraviglia che sono le cappelle medicee, restituendo lo scorcio secolare della Basilica è un dovere morale che, nel corso dei prossimi mesi, consentirà anche un recupero di qualità dei fondi e delle abitazioni che si affacciano su quest'area. Ci sono proteste? Lo so. Ma ho sempre detto che preferisco perdere un voto che perdere la faccia. E su San Lorenzo l'Amministrazione non può perdere (ancora) la faccia!

 

Se siete arrivati fino a questo punto della lettera, vi ringrazio: meritereste il fiorino d'oro per la pazienza. Questa lunga spiegazione però prima o poi deve finire, quindi sarà bene che mi spicci. Non voglio ignorare alcuni piccoli gesti di gentilezza urbana a cui tengo molto e che stiamo ripetendo perché diventino un'abitudine. Una volta l'anno – il 14 febbraio, per San Valentino – le coppie che festeggiano le nozze d'oro sono invitate in Palazzo Vecchio per rinnovare il loro “sì” davanti alla città; una volta al mese i fiorentini possono entrare gratuitamente in Palazzo Vecchio nella “Domenica del Fiorentino”, che si somma alle tante iniziative che i centri anziani, le realtà sociali, sportive, culturali, ecclesiali realizzano a Firenze.

Prendere un bambino in affido è un gesto di attenzione verso l’infanzia che abbiamo deciso di sostenere, per questo, per le famiglie che hanno fatto questa scelta abbiamo previsto l’esenzione della retta per l’asilo nido e il contributo ridotto a 1 euro per il servizio mensa.

A Firenze ci sono 12 fontanelli che erogano acqua buona come quella del supermercato, ma che a differenza di quella del supermercato non richiede la costruzione il trasporto e il riciclaggio di una bottiglia di plastica. Solo a gennaio sono stati erogati 1,7 milioni di litri: provate a pensare quante bottiglie e quanto smog si è risparmiato.

 

Vi do appuntamento al 24 giugno per la festa di San Giovanni. Come sempre ci saranno i fochi, la consegna dei fiorini d'oro e speriamo di ripetere la bella manifestazione del calcio storico fatta lo scorso anno. E ci sarà anche un piccolo regalo che vogliamo fare alla città in uno dei suoi luoghi simboli. Il primo anno fu la riapertura dei cortili di Palazzo Vecchio, il secondo anno fu la riapertura della Torre di San Niccolò e quest'anno riapriremo a fiorentini e turisti la Torre d'Arnolfo, così da ammirare dall'alto tutta la città.

L'anno che ci lasciamo alle spalle ha avuto numerosi momenti di gioia e abbiamo avuto la fortuna di vivere episodi molto belli e intensi. Ma in alcune circostanze il dolore atroce che abbiamo condiviso rimane come punto indelebile: su tutti penso al momento dell'omicidio di Mor e Modou in Piazza Dalmazia, due nostri fratelli senegalesi uccisi da un killer razzista e folle. Come nel 1993 ci svegliammo sorpresi dall'attentato degli Uffizi e Firenze si scoprì vittima della mafia, così lo scorso dicembre ci siamo sentiti quasi impotenti al pensiero di poter essere una città vittima del razzismo. La reazione dei cittadini e delle comunità straniere - che sono le benvenute in questa città - ha comunque confortato tutti noi, nessuno escluso. E continueremo a combattere nelle scuole la sfida dell'integrazione e dell'accoglienza.

 

Quanto a me e alla mia squadra, vi chiedo scusa se in alcune circostanze vi abbiamo deluso o abbiamo fatto meno di quello che vi aspettavate. Stiamo lavorando tanto perché siamo convinti che averci dato la possibilità di amministrare questa città sia un regalo che ci avete fatto, un dono di cui andare fieri e da ricambiare con tutto noi stessi. Vorrei ringraziarvi dal profondo del cuore, perché girando per la città, ricevendo le email (le leggo tutte, anche se sono un po' in ritardo con le risposte), entrando nei bar e camminando a piedi o in bici, avverto il peso della responsabilità e in alcuni casi il disagio per le possibili difficoltà. Ma sento anche e soprattutto un profondo senso di affetto e di attenzione per quello che stiamo realizzando. Farò di tutto per continuare a meritare la vostra fiducia. Vi prego di continuare a scrivermi, a farvi sentire, a dirmi qualche idea, un suggerimento, una critica, una proposta. Da parte mia vi garantisco che continuerò a lavorare con la stessa intensità degli inizi: ho voglia di impegnarmi per la mia città come e più del primo giorno. Fare il Sindaco di Firenze è difficile, ma è una delle esperienze più affascinanti che possa toccare in sorte a chi ama le città e le istituzioni. Abbiamo già realizzato molte cose, ma la sfida più bella è come sempre la prossima!

Conto sul vostro stimolo, sul vostro sostegno, sul vostro aiuto.

Con amicizia e gratitudine,

Matteo Renzi