Tutto cominciò con una polemica con Wu Ming 1. A Milano avevo assistito ad una presentazione del suo memorandum New Italian Epic, oggi al massimo oggetto di qualche feroce presa per in fondelli, ma che all'epoca veniva esaltato come nuova frontiera della scrittura italiana.
Ascoltai sempre più perplesso, poi tornato nella mia dimora sui Navigli e cominciai a buttare giù una piccola riflessione. La pubblicai su un blog che bazzicavo all'epoca… E in men che non si dica Wu Ming 1 mi commentò, probabilmente passava il suo tempo su Google, rampognandomi per i miei dubbi e accusandomi di non aver letto o capito nulla del suo memoriale, non essendomi accodato agli applausi.
Ne segui una polemica, il fatto di aver scritto romanzi a dieci mani almeno a casa mia non rende onniscienti e diverse riflessioni sul Romanzo e sulla scrittura contemporanea che portarono alla stesura di un manifesto che nello stile, avrebbe dovuto riecheggiare quello dei Futuristi
La Storia è uno sparo. Due torri che crollano. Carne. Acciaio. Sangue. Merda.
La Letteratura, invece, moda corrente. Contemplarsi l'ombelico. Crear giochi di parole. Rigurgitare il Postmoderno, per ruminarlo stancamente.
Viviamo in tempi difficili, i neri giorni della Kali Yuga,e gli scrittori chiudono gli occhi.
Percepiscono il crollo del mondo e l'impossibilità della Scrittura di arginarlo.
Ma non reagiscono. Vi è chi ha scelto la via della fuga e dell'illusione. Chi invece, come un saprofita, profitta dell'abisso, per guadagnar legittimazione.
I Neofuturisti rifiutano ciò..... C
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QUAZ ART MAGAZINE FIRENZE-ROMA- a cura di F.Lipari e A.Brugnoli