Enews 334, mercoledì 29 febbraio 2012
Cinque spunti in libertà.
1 Ieri sera ho partecipato a Ballarò. Puntata difficile. Quando c'è la rissa paradossalmente è più semplice. Quando invece occorre entrare nel merito e puoi parlare solo una manciata di secondi non è semplice spiegare tutto ciò che sarebbe opportuno. Ieri ad esempio ho sottolineato alcune particolarità di Firenze sul sociale, ma mi sono dimenticato di ricordare che siamo l'unica grande città ad aver abbassato l'addizionale Irpef. Perché a forza di aumentare le tasse si distrugge il tessuto economico e sociale del Paese: e nel nostro piccolo abbiamo voluto dare un segnale diverso. Qui trovate uno spezzone blob di ieri sera
Ma la cosa che più vorrei sottolineare è la riflessione che ho cercato di fare alla fine. Oggi ci sono due Italie. C'è l'Italia dei privilegiati, dei boiardi di stato che guadagnano centinaia di migliaia di euro, dei consiglieri regionali con i loro vitalizi (pensate: Nicole Minetti o Filippo Penati in Lombardia guadagnano il doppio, più del doppio, del sindaco di Milano Giuliano Pisapia. Eppure, chi ha più responsabilità e compiti secondo voi?) e c'è l'Italia delle famiglie, di quelli che ormai si stanno mangiando ciò che avevano accumulato perché il costo della vita è aumentato più dello stipendio. Il Governo Monti è stato molto abile nel gioco in difesa: ha ridato credibilità, abbassato lo spread, iniziato le riforme. Oggi non rischiamo più di prendere gol. Ma vinciamo solo se giochiamo all'attacco e torniamo a crescere. Per farlo non si improvvisa tutto in una notte: se per quindici anni non siamo cresciuti non è che possiamo farlo in quindici giorni. Occorrono riforme strutturali, dalla giustizia alla burocrazia per rimettersi in carreggiata: ma è fondamentale che in questa fase sia centrale il tema dei salari delle famiglie, degli stipendi del ceto medio. Bisogna ripartire da qui. Hanno mostrato un video in trasmissione ieri. Un manifestante NoTav ha insultato e provocato un carabiniere. Che è rimasto fermo, impassibile, immobile. Guardate il video. Mi ha colpito. Ho concluso Ballarò dicendo che dobbiamo pensare un po' di più a quel carabiniere che ha la forza di non reagire perché sa far bene il suo lavoro e un po' meno ai tecnocrati che hanno stipendi da centinaia di migliaia di euro, che andrebbero limitati da subito a un tetto massimo “olivettiano” (mai nessuno prende più di dieci volte l'ultimo operaio della stessa struttura). Io capisco che il Governo faccia di tutto per salvare le banche. Ma se nel frattempo ci ricordiamo di salvare soprattutto le famiglie, forse è meglio. Anzi, levate pure il forse. Questo è il mio video, graditi i commenti: sindaco@comune.fi.it.
2 Molte polemiche a Firenze sulle vie da dedicare a personaggi famosi. Tra le più pesanti sui giornali quelle legate a una mia dichiarazione. Ho semplicemente detto che ho profondo rispetto per i defunti e credo che la ‘pietas umana’ sia un valore importante per Firenze e per i fiorentini. Ma finché io sarò sindaco non ci sarà nessuna via Bettino Craxi in questa città. Le nuove strade che intitoleremo saranno dedicate a personaggi del ‘900 in grado di lasciare un messaggio di bellezza, legalità, educazione per le nuove generazioni. Il Presidente Giorgio Napolitano ha detto parole importanti nel ricordare quella stagione politica. Ma l'idea che qualcuno faccia passare come un diritto intitolare una via a Craxi mi lascia – eufemismo – perplesso. E comunque contrario.
3 Sono molto felice dell'apertura del Governo, per bocca del Ministro Corrado Passera, sull'inasprimento delle sanzioni per chi si mette alla guida ubriaco o drogato e causa un incidente mortale. Ricorderete su questo la coraggiosa battaglia dell'associazione Lorenzo Guarnieri che ha coinvolto tutta Firenze e non solo (www.omicidiostradale.it). Ho ringraziato il Ministro Passera a nome – credo – di tutti i firmatari. Però adesso il Parlamento deve passare dalle parole ai fatti. Ne va della credibilità delle Istituzioni, di tutte le Istituzioni, davanti alle famiglie delle vittime e agli amici, che sono spesso ragazzi giovani che vogliono credere nei loro rappresentanti. Cari Parlamentari, non deludiamo la speranza di questi ragazzi!
4 Si pensa spesso che le nuove tecnologie siano solo roba da addetti ai lavori, riserve di caccia per aficionados. In realtà io credo che con l'avvento di internet – e in particolar modo dei social network – anche la politica debba cambiare in profondità. Per questo siamo la prima città che tiene a battesimo Wikitalia. Noi vogliamo offrire tutti i nostri dati in modo trasparente su internet, offrire applicazioni per gli eventi a Firenze e le segnalazione di degrado civico, garantire da internet l'accesso alla propria banca dati. E naturalmente incentivare al massimo i servizi online, su cui questa amministrazione sta spingendo moltissimo: 108 servizi attivi, 10mila utenti registrati, 5,4 milioni di euro pagati con transazioni in rete. Nel mio mandato abbiamo raddoppiato le interazioni – da 340 mila a 640 mila – tra fiorentini e Comune attraverso il centro servizi: meno burocrazia, più rapidità. L'obiettivo, però, è dare al cittadino non solo una comodità tecnica ma soprattutto un'opportunità politica: controllare in modo trasparente come vengono spesi i soldi dal Comune (non è poco, di questi tempi), consentire di dare idee, di lanciare proposte e di essere informati. L'OpenGov significa rivoluzionare, ribaltare l'idea per cui la pubblica amministrazione sia complicata e irraggiungibile: tutto può essere a portata di click, perché i soldi che amministra un sindaco, le scelte che fa un sindaco riguardano i cittadini non solo gli addetti ai lavori. Può sembrare banale, ma Wikitalia può essere l'inizio di una rivoluzione. Sono felice che parta da Firenze. Qui il sito.
5 Lunedì durante il consiglio comunale ho parlato un'ora di cultura a Firenze (qui l'intervento). Sono partito da un cappello provocatorio sul quale non mi ha filato nessuno: un'istituzione pubblica degna di questo nome valorizza la cultura non sostituendosi ai privati nella parte dell'offerta (programmando eventi), ma soprattutto incentivando la domanda, portando l'educazione musicale e teatrale nelle scuole, per scendere nel concreto. Segnalo in ordine sparso alcune delle cose che ho detto: abbiamo salvato la Pergola dalla chiusura, inaugurato il primo lotto del Maggio, aumentato del 40% i visitatori in Palazzo Vecchio, che hanno superato il mezzo milione; riapriamo la Torre d'Arnolfo il 24 giugno; abbiamo realizzato una Card Museale unica che per anni è stata solo vagheggiata e che oggi c'è, è viva, e lotta insieme a noi; abbiamo collaborato in modo decisivo all'apertura delle prime otto sale dei nuovi Uffizi e andiamo avanti con decisione per concludere il percorso per il 2015; abbiamo portato l'arte contemporanea accanto alle case popolari; abbiamo rilanciato i grandi eventi a partire dal Capodanno, la Notte Bianca e l'Estate Fiorentina (che quest'anno avrà qualche “concertino”mica da ridere: Springsteen, Madonna, Radiohead); abbiamo una rassegna stampa internazionale che è alta più delle pagine gialle; abbiamo ascoltato settantotto associazioni culturali in un brainstorming garantendo tempi certi di pagamento dei contributi, a differenza del passato, e criteri chiari per non andare a pioggia; abbiamo agevolato la nascita di caffè letterari in varie zone della città; abbiamo aperto le biblioteche fino a mezzanotte perché una città è fatta di cittadini non di telespettatori; abbiamo chiuso un accordo sul David che consente anche a Firenze di stare nella partita con il polo museale; abbiamo creato alle Murate uno spazio residenza per giovani artisti. Poi ho proseguito a lungo dicendo cosa faremo, dalla riapertura del Forte Belvedere al Museo del Novecento. Poi dico: "Sarebbe bello una sponsorizzazione per tornare al cotto dell'Impruneta in Piazza della Signoria, ma prima in centro dobbiamo sistemare le strade: Tornabuoni, Martelli, Cerretani, Panzani, Por Santa Maria". Cosa hanno scritto i giornali? Cotto, solo cotto, nient'altro che cotto. E poi dicono: "Certo che Renzi parla sempre di grandi progetti e mai di cose concrete". Ma leggere ciò che ho detto proprio no, eh? In ogni caso per me non è un problema: la vera sfida è mostrare da Firenze che la frase “Con la cultura non si mangia” è una frase assurda e farlocca. Con la cultura si può e si deve mangiare. Ma soprattutto la cultura deve nutrire il sentimento di un popolo, deve essere la carta d'identità di una città. E noi faremo di tutto per dimostrare che si può ripartire da qui.
Sul sito www.matteorenzi.it trovate molte delle cose fatte in questo periodo dall'inaugurazione della sede dell'ANPI; all'incontro con duemila studenti venuti da tutta Italia su Foscolo, fino ai Fiorini solidali, passando dal ricordo di Mario Luzi, la lectio magistralis su Padre Balducci e, ovviamente, l'inizio dei festeggiamenti dell'anno vespucciano.
Nei prossimi giorni faremo il punto sullo stato d'attuazione delle politiche per la ciclabilità. Inoltre segnalo che il 3 marzo prenderà il via la mostra "Americani a Firenze. Sargent e gli impressionisti del nuovo mondo". Dal 9 all'11 marzo, invece, a Firenze si svolgerà il World-Bach Fest, 3 giorni dedicati a Bach e a tutti i suoi appassionati.
Interviste. Ho fatto questa intervista a L'Unità (gradito il commento) sul futuro del centrosinistra; sulla prescrizione a Berlusconi ho parlato con il Corriere e con Avvenire. Per chi ha fatto polemica sui miei viaggi all'estero, qui trovate una mia nota dettagliata di risposta. Ho partecipato inoltre a due trasmissioni radio (La Zanzara e Un giorno da pecora)
Pensierino della sera. Domenica ci saranno le primarie a Palermo. Il blocco dell'apparato nazionale ha chiesto di candidarsi, ancora una volta, a Rita Borsellino, persona stimabile. La parte del PD che appoggia il Governatore Lombardo, dopo un inciucio in piena regola, sostiene invece un candidato IDV, Ferrandelli. E poi c'è Davide, Davide Faraone, che ha aperto la Leopolda insieme a noi e che dopo un'esperienza nell'associazionismo ha scelto di mettersi in gioco con i propri amici. Non si è preoccupato cioè delle alleanze nazionali e locali o dei giochi di potere ma si è allacciato le scarpe e ha iniziato a girare la città provando un'impresa che in partenza appariva quasi impossibile: sconfiggere gli apparati, e che apparati quelli di Palermo. Davide contro Golia, insomma. Difficile immaginare come andrà a finire, ma quando vedo centinaia di persone che si appassionano al dibattito della propria città, che si emozionano parlando di politica, che tornano a crederci, beh, mi viene da pensare che Davide abbia fatto un gran lavoro e che comunque le primarie sono una delle cose più belle che il PD ci ha insegnato.
Un sorriso,
Matteo
PS In questi giorni la Guardia di Finanza ha pubblicato i dati di una serie di controlli effettuati a Firenze. Qui trovate il link. Sostanzialmente un terzo non farebbe lo scontrino. Mi ha scritto un commerciante, in modo educato e civile, spiegandomi che queste notizie rischiano di creare un danno d'immagine alla città e invitandomi a intervenire con chi di dovere per difendere Firenze. Lo faccio volentieri. C'è solo un modo per evitare di fare un danno a Firenze: battere gli scontrini e rispettare le regole. La responsabilità dell'eventuale danno d'immagine non ce l'ha la Guardia di Finanza che fa bene il suo lavoro ma chi non paga le tasse. Per difendere Firenze, insomma, basta rispettare le regole!