Probabilmente pochi sanno che il Manifesto di Fondazione del Futurismo, firmato da Filippo Tommaso Marinetti, fu pubblicato integralmente per la prima volta il 5 febbraio del 1909, sulla “Gazzetta dell’Emilia”. Solo qualche giorno dopo il testo venne ripreso da altri quotidiani italiani, come “L’arena” di Verona e “Il Piccolo” di Trieste, fino al lancio mondiale su “Le Figaro” di Parigi il 20 febbraio, la data in qualche modo considerata “ufficiale”.
Marinetti fece di tutto per completare il documento entro la fine del 1908 per poterlo promuovere, con un evento mediatico mai visto (oggi lo si chiamerebbe globale), all’inizio dell’anno nuovo. Ma il disastroso terremoto di Messina fece rinviare l’operazione, anche se il primo a pubblicare il testo fu comunque il giornale emiliano. Le ragioni di questa scelta avevano probabilmente un’intenzione provocatoria: Marinetti considerava infatti Bologna “la città più passatista d’Italia” (e da quel che si sa, all’apparizione del manifesto il capoluogo felsineo non si scompose più di tanto)..... C
http://blog.fainotizia.it/2008/12/15/valerio-zecchini-futurismo-post-contemporaneo
(FROM RIVISTA AREA, 2008)