Quando segui il contorno delle cose
il loro peso riempie il vuoto
ma è del ricordo che ci si innamora
quando ciò che resta è il nulla!
Ogni atomo in fuga
solleva nell’aria il suo nudo lamento
ma se niente più combacia
ogni regola viene bandita :
non cercare da qui!
come se qualcosa
ancora germogliasse
pronto a succedere
dove ha inizio la fine
… con beffarda leggerezza.
L’ALTRO LIMITE : eclissi di bit
Scopri l’altro limite dell’archè
di quel principio lontano
che puntò diritto verso il cielo.
C’è un luogo virtuale
nel deserto dei ruderi
immaginario punto zero
dove la lingua osa
e va cercando ancora il suo destino…!
Parole nuove
ondeggiano
al di sopra della terraferma
disordinate sillabe
e molteplici note
sospese
e ricurvea circoscrivere l’anima
- oltre le ventate di risa abbandonate -
e il dolore muto
che abbiamo attraversato
e murato nel cuore del tempo;
oltre un oblio trasfigurato:
per dire il < dopo > …del silenzio…
*nota: Adriano Spatola divinava a suo tempo di poesia totale, dopo le nuove tecnologie nascenti in fine secondo novecento. Ma non immaginava soltanto computer poeti declamanti rose automatiche. Paradosso al contrario della buona tekne, tecnologia, Rita Mazzini, nota poetessa contemporanea ferrarese (e animatrice culturale), narra l'archetipo della parola "classica" nel suo diveniire duemila, attraverso scansioni interattive, da una sorta di macchina del fare anima deliziosamente muta e liquida. Nessun solido meccanico/macchinico di troppo. E ottimamente supportata da maestri dell'Immagine contemporanei stessi quali Gianfranco Martelli e Dino Marsan
(RobyGuerra)