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Arskey n° 3 è in edicola! Consulta il sommario!

Autore: Redazione TK

SPECIALE 54° BIENNALE DI VENEZIASEZIONE
ARTE MODERNA E CONTEMPORANEA


DOSSIER

SEZIONE - ECONOMIA DELL'ARTE


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INDIAN HIGHWAY, INTERVISTA A GIULIA FERRACCI, MAXXI ASSISTANT CURATOR

Autore: Sibilla Panerai

Sibilla Panerai: Indian Highway nasce come mostra itinerante, partendo dalla Serpentine gallery di Londra nel 2009 per approdare a New Delhi nel 2013, in collaborazione con l’Astrup Fearnley Museum of Modern Art di Oslo. Com’è nata questa interazione?
Giulia Ferracci:
La mostra è stata proposta circa un anno e mezzo fa da Carlos Basualdo, Curator at Large al MAXXI Arte, che cura tutta la nostra programmazione. Da quel momento è iniziata la nostra avventura indiana e le conversazioni con il team originale della mostra, composto da Julia Peyton-Jones, Gunnar B. Kvaran, and Hans Ulrich Obrist. Il nostro compito è stato quello di studiare gli artisti, sviluppare un concept espositivo, accordandolo con gli spazi del Museo, organizzare i contenuti in tre grandi tematiche e infine scegliere nuove opere come quella del Collective Desire Machine, Shilpa Gupta, N S Harsha, Amar Kanwar, Nalini Malani, Sumakshi Singh
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STEFANO ARIENTI. SEGNI COME IMMAGINI, IMMAGINI COME SOGNI

Autore: Gino Pisapia

CARTOLINE, 1990-1991 è il titolo della mostra di Stefano Arienti inaugurata il 15 settembre e che apre la nuova stagione espositiva dello Studio Guenzani di Milano. Nato ad Asola nel mantovano nel1961, milanese di adozione è stato e continua ad essere uno degli artisti italiani più influenti del panorama nazionale. La sua ricerca affronta molti dei temi legati al complesso sistema della visione, dell'osservare più che del guardare, convinto fortemente che l'operazione artistica possa farsi promotrice di una nuova e inedita percezione, conseguenza logica dei continui stimoli ed esperienze visive alle quali oggi siamo sottoposti. Vai all'articolo

Al Lucca Photo Fest -Sguardi d'Oriente- dal 19 novembre all'11 dicembre 2011

Autore: Marta Barbieri

Sguardi d'Oriente: un titolo che suggella puntualmente l'anima della rassegna, lasciando intendere la modalità adottata per approcciarsi ad un mondo così vasto e complesso come quello narrato a Lucca dal 19 novembre all'11 dicembre 2011. Necessita infatti di avvicinarsi in punta di piedi, di uno sguardo delicato che lasci intravedere una prospettiva non inquinata da inflazionati stereotipi, dato che la visione greve e unilaterale di quella metà di mondo è sempre in agguato, viziata da secoli di facile fascinazione per l'esotismo e tradotta in un codificato deposito di credenze stratificate. Vai all'articolo

Intervista ad Andrea Chiesi. Osservatore non autorizzato

Autore: Fulvio Chimento

Abbiamo incontrato Andrea Chiesi nel suo studio modenese in occasione della collettiva "Fratelli d'Italia", curata da Manuela Alessandra Filippi presso la "Galleria Maniero" di Roma. Il progetto, inaugurato il 25 maggio scorso, coinvolge un totale di venti artisti (uno per ogni regione italiana), dedicando a essi una serie di esposizioni ad hoc. Dal 5 fino al 18 ottobre, la vetrina spetta ad Andrea Chiesi (Emilia-Romagna), che, insieme alle artiste Enrica Borghi (Piemonte) e Francesca Tulli (Lazio), presenta tre opere, di cui una della forma della regione di appartenenza. L’ultimo appuntamento (9 novembre 2011) vedrà riuniti tutti gli artisti, che, pur nella diversità di stili, ricomporranno la cartina della nostra nazione, dando vita a una dimostrazione reale di fratellanza in termini artistici. Vai all'articolo

L'artista John Chamberlain

Autore: Alessandra Gagliano Candela

A più di ottant’anni John Chamberlain non ha perso la capacità di sorprendere: ha lasciato la Pace Gallery di New York ed è passato alla Gagosian Gallery. Il cambiamento ha lasciato di stucco il mondo dell’arte americano, certo non facile a sorprendersi ed attirato nuovamente i riflettori su questo grande artista, alla ribalta dall’inizio degli anni Sessanta, un’opera del quale si trovava nella prima Factory di Andy Warhol. La sua ricerca, al confine tra Espressionismo Astratto e Pop Art, è sempre stata di difficile collocazione, ma molte sue sculture fanno parte delle collezioni di grandi musei e di altri artisti: Donald Judd dedicò un intero edificio alla sua raccolta di venti sculture di metallo di Chamberlain. Vai all'articolo


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