Il sindaco futuro premier Matteo Renzi: Fuori! a Lecce l'amore della politica contro il Pd di Penati, D'Alema e Franceschini

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Il libro di Renzi nasce dalla voglia di “dimostrare che non tutti i politici sono uguali, per dare un messaggio di speranza e per fare un canto d’amore alla politica”. Sì, proprio a quella realtà che oggi sembra aver perso la fiducia da parte di tutti gli italiani, che si sono arresi all’idea di non aspettarsi niente di meglio da chi li governa
Ma stando alle parole del primo cittadino di Firenze, la politica è bella, ma solo se fatta bene. Del resto il problema principale di oggi giorno è “la presenza di una classe politica che ha già sprecato l’opportunità di cambiare le cose. Dal 1994 ad oggi, nel ben o nel male, ha dato abbastanza e per questo è arrivato il momento di farsi da parte e lasciare spazio ad altri, ad altre idee, proposte”.
Secondo Renzi, si dovrebbe metter fine a tutta questa crisi interna, ripartendo proprio dalla politica, dai costi di quest’ultima, cominciando non parlare male degli avversari, ma a dire cose si vuole davvero, quali progetti intraprendere per risollevare il nostro Paese. Nel libro di Renzi c’è questo ed altro. Ma quale messaggio pensa di trasmettere ai giovani?
“Che chi vuole, mettendosi in gioco può raggiungere degli obiettivi, ma soprattutto può contribuire a rendere questo Paese, un Paese bello, un Paese capace di rispettare le prospettive dei bambini”.
Sì, il primo cittadino con quest’ultimo pensiero di ricollega a quello di Obama del 2001, quando in occasione della dell’attentato dell’ 11settembre una bambina appena nata morì. Da quell’episodio il presidente invitò tutti a riflettere, a capire che non si può schiacciare con le proprie mani, i sogni di chi ha diritto di vivere. Da qui l’idea che tutti, specie i politici, si dovrebbero comportare bene, come i bambini potrebbero immaginare: “Scommettiamo a rimettere in carreggiata l’Italia con ottimismo, fiducia. Solo così vinceremo una delle più difficile battaglie elettorali”.
Non a caso, il sindaco di Firenze parla nel libro di metter fuori i sogni e le speranze. Ma quali saranno le sue?
“In questo momento quello di far bene il mio lavoro da sindaco. Del resto Firenze è una città che tutti i giorni, amministro, osservo, guardo e ogni volta mi dà un senso di vertigine. Il mio sogno invece è quello di tornare a vivere in un Paese nel quale si possa essere orgogliosi e del quale non ci si debba vergognare”.
 
Elisabetta Paladini
 

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