Cose Bulgare e Filippo Landini a l'Internazionale 2011- Intervista

 
D- Mix tra scrittori italiani, ferraresi e ... internazionali appunto a L'Internazionale 2011... Cose Bulgare, ovvero?
 
R - Tredici scrittori si confrontano con la Bulgaria intesa come spazio geografico, nazione, luogo della mente, finzione, realtà storica. Tredici racconti che vanno dall’hard boiled al grottesco, dal noir al sentimentale, dal surreale al demenziale. Tredici storie che narrano di killer professionisti, musicisti senza più un’orchestra, mausolei in procinto di abbattersi, ragazze al bivio, partigiani in…… balia di due fronti, pazienti psichiatrici con un’elevata coscienza di classe, spie alla naftalina, cavalieri erranti, pesci rossi e arcobaleni, cattedrali, ebrei sopravvissuti all’odio, studenti portati al martirio. In sottofondo, come filo conduttore, la Bulgaria.



D- La letteratura salva la vita o cambia il mondo, ancora, nell'era del tecnocapitalismo?
 
R- La letteratura è organizzazione di parole scritte, dette, suonate, tracciate e stracciate.
Nell'era del tecnocapitalismo la letteratura DEVE essere insurrezionale, altrimenti è mera speculazione lessicale. Che salvi il mondo o cambi la vita non spetta all'autore delinearlo, bensì è la dialettica con il lettore che può eventualmente rivelarne questa declinazione. io stesso con questa risposta esercito una strategia speculativa fra significante e significato. Comunque il mio romanzo RED REC PLAY BLACK non ha una funzione messianica o escatologica, ma è un mero manuale di guerriglia urbana.


D- L'Internazionale: festival del Villaggio Globale o Informazione eccelsa ma ancora ideologica?
 
R- Ribatto con piramide sociale nella megalopoli frammentata, multicentrista, vortice antropologico dell'eterno ritorno in cui si è persa l'andata. Informazione non eccelsa ma quanto mai oggettiva, anche se l'oggettività pura non esiste, altrimenti a scrivere sarebbero delle macchine e non bipedi critici e analitici. Non sono un assiduo lettore di Internazionale che comunque considero un ottimo veicolo mediatico. L'ideologia è imprescindibile nell'atto informativo, che sia quella di un burocrate, di un "libero pensatore", di un professionista dell'informazione o di un tossicodipendente in cerca di materiale egofunzionale. Bene, che informazione sia, agguerrita e antidogmatica. Di fronte all'abisso prendiamo la rincorsa.

  tra i suoi ultimi lavori. L'abbiamo intervistato:

D- Mix tra scrittori italiani, ferraresi e ... internazionali appunto a L'Internazionale 2011... Cose Bulgare, ovvero?
 
R - Tredici scrittori si confrontano con la Bulgaria intesa come spazio geografico, nazione, luogo della mente, finzione, realtà storica. Tredici racconti che vanno dall’hard boiled al grottesco, dal noir al sentimentale, dal surreale al demenziale. Tredici storie che narrano di killer professionisti, musicisti senza più un’orchestra, mausolei in procinto di abbattersi, ragazze al bivio, partigiani in…… balia di due fronti, pazienti psichiatrici con un’elevata coscienza di classe, spie alla naftalina, cavalieri erranti, pesci rossi e arcobaleni, cattedrali, ebrei sopravvissuti all’odio, studenti portati al martirio. In sottofondo, come filo conduttore, la Bulgaria.



D- La letteratura salva la vita o cambia il mondo, ancora, nell'era del tecnocapitalismo?
 
R- La letteratura è organizzazione di parole scritte, dette, suonate, tracciate e stracciate.
Nell'era del tecnocapitalismo la letteratura DEVE essere insurrezionale, altrimenti è mera speculazione lessicale. Che salvi il mondo o cambi la vita non spetta all'autore delinearlo, bensì è la dialettica con il lettore che può eventualmente rivelarne questa declinazione. io stesso con questa risposta esercito una strategia speculativa fra significante e significato. Comunque il mio romanzo RED REC PLAY BLACK non ha una funzione messianica o escatologica, ma è un mero manuale di guerriglia urbana.


D- L'Internazionale: festival del Villaggio Globale o Informazione eccelsa ma ancora ideologica?
 
R- Ribatto con piramide sociale nella megalopoli frammentata, multicentrista, vortice antropologico dell'eterno ritorno in cui si è persa l'andata. Informazione non eccelsa ma quanto mai oggettiva, anche se l'oggettività pura non esiste, altrimenti a scrivere sarebbero delle macchine e non bipedi critici e analitici. Non sono un assiduo lettore di Internazionale che comunque considero un ottimo veicolo mediatico. L'ideologia è imprescindibile nell'atto informativo, che sia quella di un burocrate, di un "libero pensatore", di un professionista dell'informazione o di un tossicodipendente in cerca di materiale egofunzionale. Bene, che informazione sia, agguerrita e antidogmatica. Di fronte all'abisso prendiamo la rincorsa.

ROBY GUERRA