Agosto 1939


AGOSTO 1939: IL MONDO VERSO LA GUERRA

 

Germania e Polonia mantenevano posizioni rigide. Le tre potenze occidentali, Italia, Gran Bretagna e Francia, evitavano, al contrario, di sollevare in alcun modo la questione di Danzica per opposte ragioni: perché, infatti, le loro posizioni erano assai deboli. Tutte e tre erano convinte che Danzica non valesse una guerra e convenivano che la città baltica dovesse in ogni caso riunita alla Germania, con le debite garanzie per il commercio polacco. Ma al tempo stesso le tre potenze comprendevano che la Polonia non avrebbe ceduto senza combattere e che Hitler non avrebbe rimandato la questione a un momento meno travagliato. L’Italia si era impegnata con la Germaniacon il Patto d’Acciaio, la Gran Bretagna e la Francia si erano, a loro volta, impegnate con la Polonia, se pur con scarsa determinazione. Nessuna delle due maggiori protagoniste, Germania e Polonia, peraltro, intendeva cedere. L’unica via della diplomazia era dunque di ignorare l’esistenza di Danzica e di sperare che si continuasse ad ignorarla ad oltranza, mettendo la sordina ad una questione così spinosa. E ce la misero davvero tutta ad augurarsi che Danzica finisse nel dimenticatoio. Questo era lo spirito che aleggiava in Europa nell’estate del 1939. Ma con lo scorrere dei giorni d’agosto fu chiaro a tutti che Danzica non era sparita affatto e che anzi come l’Idra dalle cento teste continuava a rinnovare la sua immagine inquietante. I nazisti locali ripresero a provocare i polacchi, che reagirono con fermezza. Si diffusero voci di movimenti di truppe tedesche e non si trattava, questa volta, di voci infondate. Le potenze occidentali ritenevano che Hitler avrebbe potuto esplodere apertamente la crisi al raduno del partito nazista a Norimberga. Il 26 agosto 1939 Mussolini, nel tentativo estremo di essere coinvolto nella guerra a causa degli obblighi derivanti all’Italia dal Patto d’Acciaio, aveva insistito presso il Fuhrer sulla ricerca di una possibile “soluzione politica”, volta ad assicurare soddisfazione morale e materiale alla Germania. Il 31 agosto Mussolini e Ciano, dopo essere stati avvertiti, dal loro ambasciatore a Berlino, Attolico, che la situazione stava precipitando, avevano insistito perché Hitler accettasse almeno di ricevere l’ambasciatore polacco Lipski. Contemporaneamente Roma sondava Londra per favorire un ritorno immediato di Danzica alla Germania, come“primo passo per i negoziati”, secondo l’auspicio del Duce. Troppo tardi: l’alba del 1° settembre stava sorgendo.

 

Casalino Pierluigi, 13.08.2011.