Mistica dell’Arte
Nulla è perfetto e in sé conchiuso, come
dell’ostrica il sigillo delle valve
e quello che al lettore “grande” parve,
lo fu, perché v’impresse il proprio nome.
Norma gentil d’inanimate larve
e inganno è ripartire in due le some:
se “io” dico, anche “tu” suona il pronome
e tuo è quello che mio solo comparve.
Amico, se di Brahms senti la Quarta ,
è tua quella mestizia che risuona:
di Brahms e tue le note sono in carta,
è tua quella rinuncia che perdona.
Se per mondi lontani il tuo cuor parta,
là troverà dell’Arte la corona.
Paolo Melandri
domenica 3 luglio 2011