Libri novità Armando Editore per il centenario di Marshall McLuhan (*from Terza Pagina rivista)
Per il centenario della nascita di uno dei più grandi sociologi della comunicazione, Marshall McLuhan, l'Armando Editore propone una serie di pubblicazioni a firma McLuhan con 2 novità editoriali.
Il primo volume, da poco in libreria, Aforismi e profezie in cui è stata inserita la postfazione di Derrick de Kerckhove. Il libro raccoglie oltre 800 aforismi tratti dalle sue principali opere, ordinati per tema e distinti in quattro sezioni. Le sue teorie hanno innovato radicalmente lo studio dei mezzi di comunicazione, sviluppando un approccio di ricerca umanistico del tutto originale, ancora oggi al centro del dibattito accademico. I giochi di parole e il gusto per il paradosso che contraddistinguono i saggi del grande teorico sono qui proposti quali nuovi stimoli a entrare nel “mosaico McLuhan”, per cogliere l’enorme portata del suo pensiero.
La seconda novità è un cofanetto Letteratura e metafora della realtà che raccoglie tre volumi il cui argomento ruota intorno al tema della Letteratura. Sicuramente il tema sembra estraneo a quelli trattati dal grande sociologo canadese. Infatti questi saggi, per la prima volta pubblicati in Italia, sulla critica letteraria e sulla possibilità di comprensione del mondo e dei processi che lo attraversano, sono una novità assoluta negli studi di McLuhan. La letteratura è un medium e va quindi analizzata nei suoi aspetti formali che determinano i modi della percezione. Bisogna riconsiderare il ruolo sociale della letteratura a partire dall’innovazione tecnologica: la tecnologia produce una trasformazione che esige un ripensamento delle strutture formali della comunicazione letteraria.
La letteratura è il modo attraverso il quale “i veri” artisti del Novecento svelano ai contemporanei non tanto la realtà, quanto il metodo mediante cui la realtà può essere compresa. Lo scrittore svela il mondo e la critica letteraria e, nel tentativo di scoprire il metodo di questo disvelamento, compie la fondamentale operazione di scoperta del metodo della scoperta.
Ma la distinzione fondamentale messa in risalto da McLuhan, in questi saggi, non è tanto quella tra occhio e orecchio come metodo percettivo, quanto quella tra il carattere inclusivo del linguaggio frammentato della scrittura come metodi della conoscenza. Da questa considerazione l’Autore arriva a una conclusione: quello che autori come Eliot, Lawrence, Burrounghs comunicano al lettore non è il fatto, ma l’esperienza di un fatto.
Herbert Marshall McLuhan (Edmondo 1911-Toronto 1980) è stato il massimo teorizzatore della riflessione sulla società dei nuovi media. Ritenuto ancora oggi uno dei principali fondatori delle scienze della comunicazione, è tra gli autori più tradotti e conosciuti al mondo. Fra le sue opere pubblicate nelle nostre edizioni: La città come aula. Per capire il linguaggio e i media (1984); Dall’occhio all’orecchio (1986); La Galassia Gutenberg (1998); La luce e il mezzo (2002) e, della stessa collana, Letteratura e metafore della realtà (2009); Letteratura e metafore della realtà II. La critica letteraria (2010).
Il primo volume, da poco in libreria, Aforismi e profezie in cui è stata inserita la postfazione di Derrick de Kerckhove. Il libro raccoglie oltre 800 aforismi tratti dalle sue principali opere, ordinati per tema e distinti in quattro sezioni. Le sue teorie hanno innovato radicalmente lo studio dei mezzi di comunicazione, sviluppando un approccio di ricerca umanistico del tutto originale, ancora oggi al centro del dibattito accademico. I giochi di parole e il gusto per il paradosso che contraddistinguono i saggi del grande teorico sono qui proposti quali nuovi stimoli a entrare nel “mosaico McLuhan”, per cogliere l’enorme portata del suo pensiero.
La seconda novità è un cofanetto Letteratura e metafora della realtà che raccoglie tre volumi il cui argomento ruota intorno al tema della Letteratura. Sicuramente il tema sembra estraneo a quelli trattati dal grande sociologo canadese. Infatti questi saggi, per la prima volta pubblicati in Italia, sulla critica letteraria e sulla possibilità di comprensione del mondo e dei processi che lo attraversano, sono una novità assoluta negli studi di McLuhan. La letteratura è un medium e va quindi analizzata nei suoi aspetti formali che determinano i modi della percezione. Bisogna riconsiderare il ruolo sociale della letteratura a partire dall’innovazione tecnologica: la tecnologia produce una trasformazione che esige un ripensamento delle strutture formali della comunicazione letteraria.
La letteratura è il modo attraverso il quale “i veri” artisti del Novecento svelano ai contemporanei non tanto la realtà, quanto il metodo mediante cui la realtà può essere compresa. Lo scrittore svela il mondo e la critica letteraria e, nel tentativo di scoprire il metodo di questo disvelamento, compie la fondamentale operazione di scoperta del metodo della scoperta.
Ma la distinzione fondamentale messa in risalto da McLuhan, in questi saggi, non è tanto quella tra occhio e orecchio come metodo percettivo, quanto quella tra il carattere inclusivo del linguaggio frammentato della scrittura come metodi della conoscenza. Da questa considerazione l’Autore arriva a una conclusione: quello che autori come Eliot, Lawrence, Burrounghs comunicano al lettore non è il fatto, ma l’esperienza di un fatto.
Herbert Marshall McLuhan (Edmondo 1911-Toronto 1980) è stato il massimo teorizzatore della riflessione sulla società dei nuovi media. Ritenuto ancora oggi uno dei principali fondatori delle scienze della comunicazione, è tra gli autori più tradotti e conosciuti al mondo. Fra le sue opere pubblicate nelle nostre edizioni: La città come aula. Per capire il linguaggio e i media (1984); Dall’occhio all’orecchio (1986); La Galassia Gutenberg (1998); La luce e il mezzo (2002) e, della stessa collana, Letteratura e metafore della realtà (2009); Letteratura e metafore della realtà II. La critica letteraria (2010).