Ferrara: dati interpretazioni e sanità fasulla- di Paolo Giardini

“DATI E INTERPRETAZIONI FASULLI”

 

La sanità pubblica ferrarese decide di migliorare il rapporto comunicativo con le masse, si prepara come un piazzista ad auto illustrare la produzione con simpatiche proiezioni in power point, reclamizza l’iniziativa per una serie di conferenze, parte in grande stile schierando tavolate di direttori … e poi perde l’aplomb palesando irritazione alla prima obiezione pubblica seguita ad una conferenza! Per cortesia, la sanità pubblica ferrarese venga giù dal pero! Non dovrebbe mai scordare almeno due cose: che è profumatamente pagata dalla politica che però a sua volta è pagata dai cittadini, e che gli argomenti che presenta non è detto siano delle novità per tutti.

 

Nella conferenza del 28 giugno “Il 118 – al servizio del cittadino”, s’é presentata l’evoluzione in forma e sostanza della metodologia d’intervento del 118. Dotazioni e professionalità diverse rispetto al passato hanno consentito di passare da percentuali di successo nei codici rossi dal 60% al 95%. Il sottoscritto, in una lettera ai giornali, aveva fatto notare quel divario di successi che non andrebbe considerato asetticamente, trattandosi di esiti infausti. Il Carlino che, bontà sua, ha pubblicato la lettera, ha pure posto il quesito alla sanità pubblica ricevendo la stizzita risposta: "dati e interpretazioni fasulli". Poiché dati e interpretazioni sono quelli della loro presentazione, si può essere d’accordissimo, visto che qualche sospetto sulla loro attendibilità si può e si deve nutrirlo per ovvi motivi. Come s’è detto la scienza medica è empirica, e i risultati attesi sono esclusivamente di natura probabilistica. Infatti, quali probabilità di successo ci sono per intervenire su un multi traumatizzato da parte della migliore (sia in dotazioni che in personale) auto medica + autoambulanza immediatamente accorse sul luogo di un incidente? NON SI SA.

Perché se il povero multi traumatizzato non ha appeso al collo un cedolino contenente i suoi parametri (pressione sistolica e diastolica, diabete, valori ematici, patologie in atto, ecc.), o come una suocera ipocondriaca non si mette a raccontare di sé con precisione maniacale, al bravissimo medico del 118 che non ha sottomano una sintesi degli specifici problemi in questione con percentuali di sopravvivenza già calcolate, si offrono troppe variabili contraddittorie da prendere in considerazione per agire al meglio. E il calcolo delle probabilità, quando ci sono decine di varianti dà sempre risultati molto bassi.

La sintesi dei problemi da confrontare con l’ipotetico cedolino può risultare solo dal lavoro rientrante nella categoria degli STUDI LOGISTICI MULTIVARIANTI, un lavoro di statistica. E’ stato fatto? Pretendono regolarmente l’anamnesi per un tranquillo ricovero in ospedale, ma non c’è bisogno di saper nulla per il miracolante 118?

Poiché la campagna comunicativa in atto fa’ di tutto fuorché perorare la causa della registrazione in record personali dei dati significativi (neppure il gruppo sanguigno), è inutile che si vada cianciando di “stabilizzazione” operata dal 118! La stabilizzazione c’è quando fortunatamente riesce in un mix di abilità e fortuna, non perché scientemente sono assicurati i mezzi per assicurarla.

I dipendenti pubblici non raccontino cose inverosimili a chi paga i loro lauti stipendi! Altrimenti il rapporto comunicativo conflittuale con le masse peggiorerà, conferenze o non conferenze.

 

Paolo Giardini