Paolo Melandri "Arcadia"

(Thomas Eakins-1844-1916)
Arcadia
*di Paolo Melandri

Quando i fiori a primavera

pioggia fanno sussurrare;

quando brilla per i campi

verde messe a noi davanti,

api piccole, magnanime

vanno in fretta all’altrui cura:

sia del buono, sia del tristo

sempre piangon la sventura.



Quando l’aria ai verdi margini

della piana trae i tepori,

dolce scende dal crepuscolo

vel di nebbia e di vapori.

Cara pace il velo mormora,

culla il cuor come un bambino,

serra gli occhi di chi è stanco,

ferma il giorno nel cammino.



Già discesa è notte fonda:

son le stelle giunte a stelle,

un brillar vicin lontano

di barbagli e di fiammelle.

Brillan qui del lago a specchio

nella notte senza velo;

al buon sonno fa suggello

plenilunio in cima al cielo.



Già trascorse sono l’ore,

son svaniti gioie e guai:

lieto annuncia il nuovo giorno

e il presagio: guarirai!

Valli verdi, colli ameni

offron fronde a riposare;

per la falce in onde argentee

vedi il grano mareggiare.



Per aggiunger gioie a gioie

guarda verso lo splendore.

Sei nel sonno più leggero:

apri gli occhi: ecco il chiarore!

Senza indugio fatti ardito,

se qualcuno dorme e tarda.

All’audacia tutto riesce

che comprende e pronta azzarda!

Paolo Melandri

24 giugno 2011