Paolo Giardini: caro sindaco di Ferrara

 


Caro sindaco,

avrei bisogno di un suo intervento per risolvere un problema psicologico. Mi spiace importunarla con una richiesta di imbarazzante provenienza (non sono un suo fan, come forse saprà), purtroppo però solo lei può intervenire nella questione. D’altronde mi risulta che abbia detto “io ci sto” ad essere il sindaco di tutti i ferraresi. E io, non ci piove, sono più ferrarese di lei, se non altro per valenza anagrafica. Le spiego cosa mi occorre.

Ha presente il litigio con Tavolazzi nel consiglio comunale del 14 giugno scorso, quando gli ha ricordato d’esser stato il city manager favorevole, se non addirittura partecipe, al raddoppio di Cona e alla chiusura del Sant’Anna? In quell’occasione disse che avrebbe prodotto le prove dell’attivo coinvolgimento di Tavolazzi nella turpe faccenda. Vorrei che lo facesse. E’ questa la mia necessità.

Non dica che ha già divulgato i documenti probanti: se ciò che lei ha consegnato a Tavolazzi è riprodotto nel sito http//www.progettoperferrara.org, avrebbe potuto in alternativa dargli la carta dello stracchino, che come “prova” ha valore analogo.

Forse per la fretta (spero), lei in realtà ha trasmesso la copia di un SAL (Stato d’Avanzamento Lavori) emesso dalla Coop Costruttori per una tranche di lavoro del cantiere di Cona. I SAL sono fogli contabili di LAVORI effettuati a fronte di un appalto. Lavori decisi e progettati anni prima. Il titolare di un ufficio comunale, che riceve copia di un SAL e lo firma sull’angolo in alto per presa visione, dà prova di diligenza burocratica, non di corresponsabilità amministrativa o politica. Ora, passi che un paio di consiglieri comunali della sua maggioranza, palesatisi in un blog convinti della “prova”, non sappiano cosa sia un SAL. Fosse tutto lì quello che non sanno! E’ lei invece che come amministratore DEVE sapere perfettamente cos’è un SAL (e se non lo sa è meglio che cambi mestiere) quindi, da bravo, dica che per la fretta s’è sbagliato a sfilare la carta dal mucchio, è solo chi non fa niente che non sbaglia mai, e produca una “prova vera”.

Andrebbe bene anche falsa, purché ben congegnata!

Perché anche falsa? Per necessità psicologica. Lei, non azzeccandone mai una nello scontro con Tavolazzi, me lo sta rendendo apparentemente infallibile. Non solo, ma ridicolezze non smentite tipo “la casa della salute aperta 24 ore, 7 giorni su 7”, o lo stesso SAL, sbilanciano troppo il confronto anche in termini qualitativi. La cosa non va bene, può agevolare l’inizio di un culto della personalità in PpF. Inaccettabile! Praticamente l’unica critica che oggi posso rivolgere a Tavolazzi è sulla contrapposizione all’amministrazione improntata a severità quando il contesto è tutto da ridere (per non piangere). Troppo poco. Anche in una lista civica la democrazia si nutre di critica.

Attendo la sostituzione della “prova”. Vera o presunta, basta che non sia carta da formaggio.


Paolo Giardini