Silvio Berlusconi: per un'Italia dinamica veloce e antimoralista

 
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Berlusconi: "Più poteri al premier"
 
Roma, 11 maggio 2011 - Più cercano di fargli moderare i toni, più il Cavaliere rilancia. Anche a costo di farsi prendere la mano. Mentre le teste pensanti del Pdl gli suggeriscono di puntare "anche" sui successi del governo (vedi decreto sviluppo) per raccogliere voti, Berlusconi mette nel mirino il Quirinale: "Bisogna cambiare i poteri del capo dello Stato e dare più potere al presidente del Consiglio e al governo".
Per quanto i suoi si sforzino di dire che non ce l’aveva con Napolitano salta agli occhi che — disegnando la nuova architettura istituzionale — si soffermi su una sforbiciata alle competenze del Colle. E questo anche se, a sera, in una telefonata elettorale, il Cavaliere sottolinea: "I giornali cercano di mettermi contro di lui, ma non ci sono distanze tra me e Napolitano". Tanto è vero, lasciano filtrare i suoi, che la riforma dell’architettura dello Stato entrerà in vigore quando il settennato del capo dello Stato sarà concluso.
Tutto però si tiene: il premier non ha digerito una serie di prese di posizione del Colle — dalla difesa dei giudici fino alla richiesta di un passaggio parlamentare per certificare il rimpasto — agli antipodi rispetto alle sue. In più, lo preoccupano le voci di dubbi sulla prescrizione breve: lui vuole che il Capo dello Stato firmi un provvedimento-svolta per i suoi processi. Ecco perché non sembra lontano dalla verità leggere in quelle parole un avvertimento. Del resto, il Cavaliere non nasconde il timore di un complotto ordito ai più alti livelli per disarcionarlo e l’idea che potrebbe passare — in caso di risultato non buono alle amministrative — per il voto sui nuovi sottosegretari lo tormenta.
Fini lo stuzzica: "Attaccare il capo dello Stato è da immaturi". Epperò, nel giro berlusconiano più d’uno non ha gradito le dichiarazioni di Bossi su Tremonti ("Giulio successore del premier? Vediamo se glielo prestiamo") leggendoci la conferma di un patto che dovrebbe portare il secondo al governo. "Faremo i conti nel Pdl dopo le amministrative", avvertono.
In questo scenario, Berlusconi continua a ritenere opportuno polarizzare lo scontro per attrarre consensi. Oltre a scagliarsi di nuovo contro la Consulta "di sinistra, che non è organo di garanzia ma politico" visto che boccia leggi "sacrosante", si avventa contro la sinistra con argomenti anche inusuali, fondati sull’igiene: "I suoi leader non è che si lavino molto".
Torna sui classici: "Sono sempre incazzati e poi hanno portato la guerra civile in politica". Se la prende con Casini ("senza di lui e Fini è meglio, siamo più coesi") a Crotone dove si è recato per sostenere la candidata sindaco del centrodestra che — udite udite — è la senatrice udc Dorina Bianchi. Sul palco lei non fa una piega, causando l’ira del segretario Cesa: "E’ inaccettabile. Non farò il comizio con lei".
Berlusconi promette un taglio dei parlamentari e poi assicura ai Responsabili nuovi posti al governo. "Presenteremo al prossimo Consiglio dei ministri una legge per l’incremento dei membri del governo: un sottosegretario per ogni Ministero". Ci vorrà tempo: le poltrone in più saranno 13, se la modifica riguarda solo i ministeri con portafoglio, altrimenti 23. Quindi invoca la riforma della giustizia, attacca i pm "una malattia della nostra democrazia". "Guarda caso ci sono le elezioni e i pm di Napoli chiudono le discariche e non si sa dove portare i rifiuti. Glieli porterei in procura da loro, i rifiuti". "La procura non è autorizzata", scherza Lepore, capo dei pm napoletani.

 

di Antonella Coppari

http://qn.quotidiano.net/politica/2011/05/11/503770-berlusconi_peso_premier.shtml