*from Gumwriters & Futurismo Carbonaro
maggio 7th, 2011
Se l’arte è denuncia, tanto vale denunciare l’arte…
Guai ad entrare nella fontana, non fatelo con le scarpe, non fatelo vestiti ma, soprattutto, non fatelo senza intascarvi le monetine!
Giovedì 5 maggio 2011, il futurista Graziano Cecchini – armato e pericoloso (?) – decide che è giunta l’ora di fare arte: arte per tutti, una di quelle cose che mi avrebbero fatto scattare 500 fotografie in mezz’ora: Questa mattina, intorno alle 10:30, Cecchini stava versando del liquido tricolore nella fontana delle Naiadi, opera di Mario Rutelli, quando è stato fermato dalla polizia e accompagnato in questura. Nonostante non sia riuscito a versarlo tutto, ha però gettato nell’invaso una croce di legno.Durante il blitz Cecchini ha anche posizionato una grande croce rossa sulla fontana, con su scritto «Sos», e un busto di donna con due rubinetti sul seno e la scritta sulla pancia «Cultura + acqua = di tutti».
(L’articolo è qui)
Le foto di questa nefandezza – ma perché non ci sono mai quando capitano ‘ste cose? – le trovare su Il Giornale.it (QUI) e potrete finalmente rendervi conto della pericolosità di questa esternazione: immagino siano svenuti in parecchi, del resto l’arte va capita… può creare disturbi.
Il Giornale riporta l’incresciosa vicenda:
I motivi della protesta L’uomo è entrato nella vasca a spiegare la sua installazione contro “il governo delle veline” e la politica “miope” del sindaco di Roma. Gli agenti del commissariato Viminale lo hanno bloccato mentre turisti e giornalisti immortalavano il tricolore improvvisato. Agli agenti Cecchini ha spiegato: “Protesto per la liberalizzazione dell’acqua e contro il taglio dei fondi alla cultura”. I coloranti usati, a prima vista fumogeni, sono “pigmenti naturali, non danneggiano la fontana” ha assicurato Cecchini. Campioni di acqua colorata sono stati comunque prelevati e saranno analizzati dalla polizia scientifica. Intanto le squadre del decoro urbano hanno svuotato la prima vasca della fontana e ripulito tutto con il getto di acqua e vapore. Cancellando ogni traccia dell’estemporanea opera d’arte.
Peccato, a me piaceva un sacco anche così…
Volete sapere com’è andata a finire?
Ce lo racconta “L’asino rosso” (QUI), perché questa non è una favola e quindi il lieto fine non è affatto scontatto.
CONTINUA
http://www.gumwriters.it/2011/05/07/graziano-cecchini-come-ti-denuncio-il-genio/
Vedi anche:
http://www.futurismocarbonaro.it/http:/futurismocarbonaro.it/rassegna_stampa/graziano-cecchini-come-ti-denuncio-il-genio-da-gumwriters