Effetto Referendum Sant'Anna Ferrara: La diga PD che si sgretola- di Angelo Storari

La Diga del Vajont, in Comune di Erto e Casso | http://www.erto.it/diga.htm Visualizza immagine in Bing
*from estense com

A strenua difesa di una diga che si sgretola, gli uomini del PD tentano di arginare le falle da cui zampilla l’informazione con un dito, con cui vorrebbero nascondere le verità che i cittadini hanno diritto di conoscere. La vicenda di Cona/Sant’Anna è emblematica. L’entrata nei Consigli comunali di due anni fa del Movimento 5 Stelle (Progetto per Ferrara nella nostra città), di un anno fa di due consiglieri, Favia e Defranceschi, in regione, e la prossima entrata in molti comuni (Vigarano, Tresigallo, Cento e Codigoro) hanno messo in moto un meccanismo inarrestabile. La sete di conoscenza e partecipazione alle decisioni, come diceva ieri dal palco di Cento Beppe Grillo.

La denuncia, la battaglia ed il referendum sul futuro del Sant’Anna promossa da PPF è una pietra miliare con la quale si fanno e si faranno i conti, perché noi persone qualunque non ci arrenderemo mai. I sindaci e rappresentanti del PD, come faceva giustamente notare ieri (sabato, ndr) l’intervento del navigato esponente della tradizione politica cittadina Perdomi, si chiedono “cosa direbbero i sindaci delle altre città dell’Emilia Romagna”. Questo atteggiamento tradisce un infausto senso di appartenenza o meglio, di sudditanza degli amministratori alla macchina del partito. Eppure questo non è certo lo spirito della legge (25 marzo 1993, n. 81), che aveva modificato l’ordinamento, con l’elezione diretta del Sindaco. Precedentemente il primo cittadino veniva scelto dai consiglieri comunali eletti, non direttamente. Ma come sempre le leggi in Italia vengono poco o nulla rispettate nel loro spirito. Questa sorta di “premierato”, simile a quella riforma a livello nazionale, nello spirito, che Berlusconi vorrebbe per l’elezione del presidente del Consiglio, doveva in teoria far sì che i sindaci rispondessero ai cittadini prima che ai partiti o coalizioni che li avevano nominati. Un sindaco forte quindi, che di fronte a scelte vitali potrebbe e dovrebbe avere il coraggio di andare contro i suoi stessi referenti politici, stando dalla parte dei cittadini, fino all’estrema ratio: sciogliere un Consiglio e chiamare il popolo alle urne. Rischiando, giacché la politica, nello spirito nostro e nel senso vero della parola, dovrebbe essere un’arte, e non un mestiere, al quale ci si da per una fase della propria vita, non dalla culla alla pensione, permettendo di essere eletti, come recita la nostra regola interna, che vorremmo diventasse legge dello stato, per non più di due mandati in qualsiasi carica elettiva. Il tempo è galantuomo.

Da domani (oggi, ndr) distribuzione gratuita ai banchetti del nuovo numero (11) della Testata, il nostro organo di stampa, a chiunque ne faccia richiesta, tutto sul referendum e le iniziative che metteremo in campo.

Angelo Storari, portavoce Progetto per Ferrara Movimento 5 Stelle

 

http://www.estense.com/una-diga-che-si-sgretola-0143510.html#comment-89091