Antologia Poetica: "Frammenti Ossei" dell'editore brianzolo "Limina Mentis".

pict45_201315_big_.jpgAutore

         

       AA.VV.

Curatore          Ivan Pozzoni
Collana          Ardeur
Tema          Poesia
Formato          15x21
Pg.          200


Autori: Sebastiano Adernò - Alessandro Assiri - Gabriella Bianchi - Teresa anna Biccai - Luigina Bigon - Giorgio Bolla - Gianfranco Bozzi - Carlo Bramanti - Riccardo Burgazzi - Antonia Buscemi - Enzo Campi - Giovanni Campi - Giovanni Catalano - Daniela Rusich Cattani - Leonardo Catagnoli - Giancarlo Cecchini - Stefania Sacerdotti Coen - Antonino Contiliano - F. Vittoria Emma Dall’Armellina - Carla De Angelis - Antonino Di Giovanni - Angela Di Grazia - Stelvio Di Spigno - Matteo Dondi - Zairo Ferrante - Umberto Fornasari -  Giovanna Frene - Lorenzo Gattoni - Anna Utopia Giordano - Luigi Golinelli - Giovanni Granatelli - Bruno Gulli - Idolo Hoxhvogli - Stella Iasello - Emanuele Kraushaar - Giuliano Ladolfi - Alfonso Lentini - Angela Lo Passo - Ugo Magnanti - Emanuele Marcuccio - Paolo Melandri - Paride Mercurio - Beppe Mosconi - Daniela Monreale - Matteo Pazzi - Marco Palladini - Guido Passini - Maria Cristina Pianta - Ivan Pozzoni - Alessandro Ramberti - Alfredi Rienzi - Daniele Santoro -  Francesca Irene Sensini - Fausta Squatriti -  Simone Matteo Tiraboschi - Fausto Toccaceli - Luciano Troisio - Ed Warner.


Descrizione:
Rincorrendo un ideale di frammentarietà, secondo il senso etimologico del termine, Frammenti ossei si orienta a dimostrare fragilità d’ogni atto scrittorio e impossibilità di dare un senso durevole, non istantaneo, all’esistenza e alla scrittura; nel tentativo di sottrarre tale nozione di istantaneità dell’arte ad un’ideologia consumistica, Frammenti ossei utilizza come correttivo l’idea dell’epigraficità, propria dell’ar- te aedica, o trobadorica, sconnessa ad ogni riferimento narcisistico al nome dell’autore. Frammenti ossei dipinge sui muri di una antologia, come graffiti sui muri dei bordelli di Pompei, istantanei messaggi di esistenza, indici della fragilità umana, condannata a restare senza nome (I. Pozzoni).