Paolo Giardini La lettera rivelatrice del Pd Ferrara


UNA LETTERA DIVENTATA CHIAVE DI LETTURA

L’avvocato Tagliani mi ha inviato una lettera nel giugno 2009. La conservo unitamente alla busta e cartolina annessa. Fogli e busta presentano una stampigliatura trasversale: “Committente Responsabile: Mario Canella”, omonimo di quel signore che Tagliani mesi dopo ha nominato Amministratore Unico di Ferrara Arte; è improbabile sia la stessa persona: la lettera è ben stampata ma per nulla artistica.

La missiva, ovviamente, è stata ricevuta anche da altri 65.000 capifamiglia ritenuti meritevoli di erudizione, ed elenca in ordine d’importanza dieci punti di programma definiti “priorità concrete” alle quali l’avvocato auspica di potersi dedicare in veste di sindaco, preso da indefettibile “volontà di trarre da Ferrara il meglio che può dare”. E’ noto che la sua richiesta è stata accolta. Ha potuto così subito prodigarsi a trarre da Ferrara, appunto, il meglio. L’ottimo laboratorio analisi acqua di Ponte, infatti è sparito. La rete municipale del gas, idem. Anzi no, è ancora presente come prima e distribuisce il gas a tutti, ma non è più municipale, venduta ai privati a prezzo da rottame perché, essendo molto vecchia e obsoleta, han detto gli esperti di fiducia di Tagliani, vale pochissimo. Ma, costituendo di fatto il meglio che c’era a Ferrara di reti distribuzione gas, non si può accusare Tagliani d’aver derogato dai suoi principi per aver venduto cose di Ferrara a prezzo irrisorio, e se l’acquirente usa con diritto di monopolio tale residuato utilizzandolo come nuovo è faccenda che esula dalla concretezza, rientrando nell’ambito del paranormale fuori da criteri amministrativi.

Anche la rete geotermica municipale finanziata con fondi europei per opere pubbliche è finita in mano alla stessa ditta privata. Se quell’azienda avesse allestito in proprio le dotazioni necessarie ad offrire in città gli stessi servizi gas e riscaldamento avrebbe dovuto spendere miliardi di euro in decenni di lavori. Non dovrebbe quindi essere troppo insoddisfatta di Ferrara e del suo sindaco. E infatti ha accolto nel suo consiglio d’amministrazione il commercialista Fabio Giuliani, proposto da Tagliani perché suo consulente di fiducia nel valutare le vecchie reti gas, in sostituzione di Mauro Cavallini (ex segretario del partito che diede il placet alla vendita della rete), già troppo impegnato come presidente del consiglio di amministrazione di una società appartenente al gruppo (Sotris spa) dell’azienda in questione.

Che dire? Come chiave di lettura dell’operato del sindaco quella lettera del 2009 è preziosa. Se solo da un enunciato generale si individuano gli addentellati sopraindicati, figurarsi ad esaminare qualcuno dei suoi dieci punti quali, per esempio, il quarto: “Un’azione immediata di sostegno al lavoro, specie a quello di chi l’ha perso, dei giovani e dei precari, aiutando percorsi di inserimento”, oppure l’ottavo: “Maggior controllo sulle aziende pubbliche per gestioni finalizzate a tariffe più basse e alta qualità nei servizi, a fianco dei cittadini sempre”! Qualsiasi ferrarese può coglierne, unitamente allo spirito solenne che li anima, l’aderenza attuativa praticata con perseverante determinazione.

Nel caso qualche capofamiglia avesse perduto quell’essenziale preludio esplicativo all’operato del sindaco, per solidarietà civica mi sentirei in dovere di fornirgliene, a richiesta, una copia.


Paolo Giardini