Altro giro, altro mondo: prevendita paperabile di opere forse stampabili
A Paperandia, già ve l’avevo detto, gli scrittori paganti non sono visti con simpatia. Un conto è fare una papera – ma che carino, giri con mamma! In realtà è la paper-moglie pre botulino – un altro è farsi fare il papero. Eh, no, il papero no, non l’avevo considerato… e poi, vi pare? Ti fanno il papero e li paghi anche: paperati e mazziati!
Per questo, al giungere a Paperandia dell’ennesimo trucco paper-pagabile applicato alla carta papera, subito ci siamo chiesti quale papero sano di penne avrebbe potuto cascarci. Volete sapere una cosa? Beh, qualche papero s’è fatto impaperare, e anche quando si è cercato di fargli intuire l’enorme paperamento di cui è stato vittima: niet! Niente da fare, è un investimento. Sì, già, sulle pedonali.
Se pagare per pubblicare vi sembra ancora poco, sappiate che qualche signore della carta si è inventato il pagare per “forse” pubblicare. Oh, diamine, quale mostruoso papero avrà mai ideato una tale papera degna di Paperissima? Beh, lo sapete, noi non vogliamo impaperare nessuno… ma il titolo è lì, fatevi due conti e due marchesi, qualcosa vi verrà in mente.
Allora, come funziona la paper-tegola per scrittori paperi paganti? Più o meno così: il papero sognante la fama – se non fa la fame e quindi ha due paper-dollari da parte – sgancia 450 monetone al signore della carta. Con questo piccolo investimento di capitale e capitone salda la correzione della bozza, l’inserimento del primo paper-capitolo sul paper-web e tiene a battesimo una paper-pagina di prevendita… con tanto di paper-copertina provvisoria. Provvisoria? Già, perché il papero scrivente non sta pagando la pubblicazione – troppo facile, lo fanno già in tanti! – bensì la “forse” pubblicazione post prevendita.
Ah, ecco. Ma come funziona? Beh, è molto semplice, il papero scrivente deve convincere mamma, papà, nonni – anche quelli già defunti – zii, cugini, fidanzati, amici, colleghi, conoscenti e perfetti sconosciuti a comprare… la sua paper-carta? No, vedete che allora non mi seguite? Quei 120 buontemponi devono comprare l’idea di una possibile paper-carta. Solo al raggiungimento del fatidico centoventesimo papero di buon cuore quella carta straccia diventerà carta, libro, romanzo o quell’accidenti di carta che deve diventare.
Mumble… e se nemmeno con una pistola puntata quei 120 si decidono a prenotare una miserrima copia di carta-papera? Allora niente, amici come prima, il signore della carta si tiene i 450 paper-dollari e al papero scrivente rimane la caccia al franco – ops! – papero tiratore....
CONTINUA
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PAPER G.