Città di Salemi Ritr ovato bassorilievo m armoreo del ‘500

 


 

A Salemi nell’ex Chiesa Madre di Piazza Alicia

Ritrovato bassorilievo marmoreo del ‘500

«Si tratta di una lapide sepolcrale, datata intorno al ‘500, un tempo posta a chiusura dell’ingresso della cripta maggiore. Riproduce in bassorilievo le spoglie mortali dell’Arciprete Niccolò Di Nuccio, canonico onorario della Chiesa Cattedrale di Mazzara, morto nell’anno 1583»

SALEMI – Importante ritrovamento nei giorni scorsi nel centro storico di Salemi. Durante una ispezione in uno dei locali annessi all’ex Chiesa Madre, in Piaza Alicia, è stata rinvenuta una lapide sepolcrale, datata intorno al ‘500, un tempo posta a chiusura dell’ingresso della cripta maggiore.

Realizzata in fine marmo bianco «la lastra – spiega il seminarista della Diocesi di Mazara del Vallo, Nino Gucciardo, che ne ha ricostruito l’origine sulla base di una iscrizione posta sulla stessa lapide - riproduce in bassorilievo le spoglie mortali dell’Arciprete Niccolò Di Nuccio, canonico onorario della Chiesa Cattedrale di Mazzara, morto nell’anno 1583, che ricoprì la carica di Arciprete della città di Salemi per ventiquattro anni a partire dal 1° giugno 1559»

Il Sacerdote viene raffigurato disteso nel cataletto, la testa leggermente reclinata poggiante su un cuscino, le mani raccolte sull’addome. Indossa la veste talare, un paio di guanti e la berretta (copricapo tipico dei chierici secolari).

«Essendo originariamente collocata sulla pavimentazione della chiesa la lapide – aggiunge Gucciardo - risulta alquanto usurata dal tempo specie nella zona del capo, nonché frammentata in vari pezzi, non permettendo di cogliere con precisione le fattezze del volto del defunto; tuttavia si percepisce chiaramente che il sacerdote porta barba e baffi, conformemente alla «moda» del XVI sec. Tutt’intorno, entro una semplice cornice, corre un’iscrizione non del tutto leggibile dalla quale è stato possibile risalire all’identità del soggetto raffigurato. Padre Cremona infatti, nel suo manoscritto «La Città di Salemi» del 1762 trattando di personaggi illustri riporta il nome di un tal "Niccolò Nuccio di Calatafimi"»

Il ritrovamento casuale è stato effettuato da Stefano Morelli, uno degli stagisti del «Laboratorio Sgarbi». In allegato alcune foto

 
 

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