IL CAMPO E' SGOMBRO, RIPRENDIAMOCI I NOSTRI SPAZI
Come spesso accade in politica, per quanti progetti ben studiati si possano mettere in campo, si viene sempre sorpassati dagli eventi…
La politica italiana corre, forse in questi ultimi anni come mai prima.
Siamo passati da un tentativo forzoso quanto velleitario d’imposizione bipartitica, ripiegato in un bipolarismo altrettanto raffazzonato,anchilosato ed asfittico. Ma un’unica variabile è rimasta sempre costante: la mancanza di una vera destra!
Eppure, finalmente, ora che il vero elemento di disturbo, il “demolitore della destra italiana” Gianfranco Fini, ha graziosamente sgombrato il campo, preferendo altri lidi più consoni al percorso da gambero intrapreso da Fiuggi in avanti – che lo vedrà approdare al matrimonio contronatura con Casini e Rutelli- non ci potranno piu essere veti incrociati e manovre“contro” per squalificare l’affermarsi di una vera destra anche nel nostro Paese.
Il muro di Berlino rappresentato dal costante boicottaggio finiano è finalmente crollato!
Adesso gli uomini di buona volontà della nostra area politica finalmente potranno, e a mio avviso dovranno, ritrovare la serenità e la volontà di riunificarsi in un unico soggetto, un partito identitario, coerente,concreto. Europeo, certo, ma nazionalista innanzitutto, seguendo magari il buon esempio di tanti altri partiti della destra europea.
Certo, il percorso andrà fatto passando magari prima per una federazione che salvaguardi le varie sensibilità e differenze che vivificano le militanze, e che dia il tempo di rodarsi. Penso a uomini come Storace, Buontempo, Tilgher, Puschiavo ad esempio, che hanno posizioni politiche vicinissime e praticamente sovrapponibili; ma penso anche ai Romagnoli, ai Fiore, per citare i più famosi, che non si è ancora ben compreso cosa vogliano fare (di concreto) e dove vogliano condurre i loro militanti.
Ma soprattutto, penso alle basi militanti di tutti i partiti e movimenti,i quali, ora che il campo è finalmente sgombro dai sabotatori seriali, non aspettano altro che tornare insieme con una ritrovata unità d’intenti per poter far contare il loro peso, ideale, valoriale e politico e risvegliare una buona volta l’orgoglio in una nazione assopita e mortificata da troppi decenni.
Alberto Ferretti