Intervista Dinanimista all’autore Nicola Matteucci

ANIMA PERSONAL.jpgIntervista Dinanimista all’autore Nicola Matteucci

 

*TRA GLI AUTORI DI L'ANIMA IN PERSONAL EBOOK FUTURIST EDITIONS  AA.VV. A CURA DI ZAIRO FERRANTE

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1) Cos'è per te l'arte in generale e la poesia nello specifico?

Beh, rispondere in modo limpido e assoluto, e dare un'identità esatta all'arte è un po' difficile. L'arte è comunque ciò che ci distingue come esseri umani, un uomo non potrà mai esserne totalmente estraneo, fa parte di lui, è una rivelazione trascendentale.. L'arte mette in funzione tutti e cinque i sensi, oppure ne esalta uno in particolare: la musica va ascoltata, una poesia va analizzata nel senso che vuol dare, un dipinto deve essere visto oltre se stesso e capito, c’è una musicalità e un ritmo che concorre con quello del cuore.. Forse è una domanda troppo vaga, e la risposta di chiunque svigorirebbe il concetto, posso però dire che per fare arte bisogna essere bambini, e non va persa comunque quell'ingenuità che non ferma la curiosa ricerca di chi siamo, al di là dell'esistenza stessa.

Per la poesia, posso definire ella stessa attraverso una metafora, retorica che comunque sia è il suo pane quotidiano, e perché no definirla così: "Per fare la poesia serve di essere dei bravi subacquei ..Essa è un mare incontaminato di idee, sensazioni, ed è normale perdere il fiato o doverlo trattenere. Scendere nel fondale e risalire a galla portando con se gemme di ogni tipo e colore, è forse questo il "lavoro" di un poeta."

 2) I tuoi miti ed obiettivi artistici

I miei miti non rientrano solo in quell'elìte poetica che viene riportata nei libri di tutto il mondo. Non posso negare l'immensa bravura di D'Annunzio, Pascoli, Leopardi, Montale, Ungaretti, Saba, Quasimodo, l’inglese Byron, il francese Boudlere, ma il mio ideale ritrova il suo spazio non in un particolare soggetto o modello, ma semplicemente nell'epoca in cui vivo: le utopie, i sogni, i comportamenti, i problemi e le risorse di una società moderna in cui la comunicazione è la più grande arma. Un vero poeta si cimenta nel ruolo di tessuto connettivo tra se stesso e la società in cui vive, ed per questo che essa dovrebbe essere suo ideale e priorità, sebbene debba saperci integrare anche l’ “io” interiore che nasconde, e forse lì arriva il difficile, e per farlo, ognuno non dovrebbe ricercare modelli dal passato, bhè, forse alcuni spunti, riflessioni e idee sono ben gradite, ma deve essere uno stile proprio a far parte di quel modello che un poeta persegue.

I miei progetti come artista.. si può parlare di idee e sogni, ma alla fine si fa ciò che si riesce fare e che ci viene naturale, che poi venga contato o meno (ricordate che il mondo della letteratura è molto difficile da varcare, e non bisogna farsi il "sangue cattivo" alla prima risposta negativa). Adesso ho in cantiere una raccolta di poesie che uscirà a novembre presso Aletti Editore, la raccolta si intitola "Fiume", e spero comunque di partire da lì, ho molti altri lavori pronti da esporre, ma per ora, la cosa migliore è pensare a ciò che non è ancora stato terminato perché possa essere alla fine esposto al pubblico nella sua migliore forma.

3) Il ruolo delle avanguardie oggi

Le avanguardie sono strumenti per comunicare, e come tutti gli strumenti atti a collegare idee e persone possono essere utilizzate per fini negativi e fini positivi. Bisogna saper rischiare e buttarla lì, sperando che il tutto finisca nelle mani di chi si comporta correttamente e cerca di migliorare la nostra società, magari attraverso la scoperta e l'aiuto rivolto a persone meritevoli, che sanno d potere e possono dare molto nei campi in cui vorrebbero lavorare.

Gli uomini sono intelligenti in ciò che costruiscono, diventano stupidi quando utilizzano ciò per saziare i propri bisogni e senza guardare in faccia nessuno, per questo, servirebbe un po' di cuore ad accompagnare la mente.

In ogni caso, al mondo mancano proprio quelle persone che riescono a far adattare le belle arti di epoca in epoca.

4) L'arte e suoi possibili sviluppi nel futuro trans e post umano

Dipende da cosa si intende per “post umano”, ad un possibile tramonto dell’umanità di certo non morirebbe l’arte. Ogni forma esistente riesce a creare arte, quindi potrebbe essere continuata da una possibile popolazione antecedente alla nostra, o altrimenti dalla natura stessa. Fra le nuove avanguardie vi è l’arte ambientale, e si può già vedere come la natura interferisca e modelli a suo modo ogni forma e oggetto, come se scolpisse.

5) Cos'è per te l'anima e quale ruolo credi possa occupare in futuro?

 L’anima per un poeta è come i denti per chi mangia, è assolutamente irrinunciabile. L’anima è quella parte coerente, coscienziosa e sensibile che ognuno porta con se, e senza non potrebbe nemmeno interagire con altri esseri umani, se poi pensate ad un’artista, che ci lavora con il comunicare.. E’ comunque difficile nell’era della comunicazione portarla a galla dall’abisso in cui noi stessi la costringiamo a restare: vestiamo parole di mediocrità, tutti abbiamo paura a mostrarci per quello che nascondiamo, là dove siamo fragili e “nudi”, forse in troppi si vergognano. Purtroppo, per quanto la gente ci possa rinunciare, ciò è vietato a qualsiasi tipo di artista. Lui ci lavora, ci gioca, la sua pazzia sta proprio nel non vergognarsi a dire ciò che prova e volerlo gridare al mondo, poter dire –Ci sono, guardatemi!- Gli artisti sono un po’ tutti dei sognatori, sono pessimisti perché ne succedono fin troppe di disgrazie e le sentono, ma nella loro sorta di “autismo dell’anima” vedono un mondo pieno di speranza, la loro utopia, pensieri che tutto d’un tratto esplodono e vengono filtrati dai loro attrezzi del mestiere.