da IL GIORNALE
di VITTORIO SGARBI
Ogni vita ha il suo mistero, anche la più semplice, ma nessuna ci mette di fronte al limite dell’uomo e alla sua disperazione come una vita volontariamente interrotta. Il mistero più grande resta quello dei suicidi. Nel corso di decenni, nelle terribili tensioni fra giustizia e politica, non sempre i criminali hanno pagato, ma spesso hanno pagato troppo i più deboli. E non perché colpevoli. Qualcosa di più e qualcosa di peggio, per la sproporzione fra la colpa eventuale e la punizione, soprattutto se determinata da un abisso della coscienza o dalla paura del giudizio degli uomini, inteso come considerazione sociale. Così abbiamo assistito con sgomento ai suicidi di politici senza colpa come Sergio Moroni, di imprenditori come Raul Gardini, di amministratori di aziende di Stato come Gabriele Cagliari. Quest’ultimo ha denunciato la sproporzione fra il trattamento a lui e a pochi altri riservato rispetto a comportamenti di tutti....
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