INTERVISTA A MARCO MILANI, tra i fondatori del Connettivismo (con Giovanni De Matteo e Sandro Battisti) presente a Futurismo Live Centenario del futurismo Ferrara 20 2 2009 (ore 18 - 23)
D- Connettivismo e fantascienza: allora esiste la fantascienza italiana! Mi fai una quadro rapido?
Connettivismo è un'aggregazione di menti, di sensibilità. Un Movimento d'avanguardia memore di alcune significative avanguardie del secolo scorso come ilFuturismo, Cubofuturismo russo, Surrealismo, Crepuscolari, ma anche Cyberpunk (e qui la pulsione verso la Fantascienza), il tutto condito da passione per le nuove matematiche e teorie fisiche, dall'approccio verso la cibernetica, e anche esoterismo e filosofia. Il nostro intento era dare una rinfrescata all'ambiente nostrano della sf, e direi che ci siamo riusciti. Definiamo anche come un’entità senza ‘paletti’, aperta, una specie di “open source letterario”, usando la terminologia del cyber-Battisti.
D- Due antologie e una casa editrice neonata...
Anche qualcosa in più, possiamo dirlo. Alle due antologie connettiviste già pubblicate se ne aggiungeranno altre due a breve, una ‘oscura’ curata da Sandro Battisti, intrigante e innovativa (molto probabilmente un grosso nome andrà anche a supporto dell’opera, integrandola ulteriormente in qualità) e l’altra ‘poetica’ a cura di Alex Tonelli che raggrupperà una delle tante facce e particolarità insite nell’insieme. Senza contare che per il concorso Diversa Sintonia, che formerà poi il terzo il volume della neonata EDS, il vincitore è stato un connettivista e altri tre nel novero dei racconti migliori, tanto da dover predisporre appositamente la sezione connectiv-zen.
Per le case editrici, invece, è bene ricordare la già presente Kipple del connettivista Kremoncini e la Cagliostro Epress, molto vicina al gruppo grazie a varie interazioni di connettivisti a sceneggiatori di relativi progetti fumettistici sf.
D- Quali i più grandi della Science-Fiction mondiale nella storia?
Domanda per una risposta molto personale… di certo ogni connettivista avrà i propri paladini, frutto di anni di letture e diverse esperienze. Bruce Sterling so per certo è il preferito di Sandro Battisti, come Dick è il numero per il ‘premio Urania’ De Matteo. Io al momento adoro Zelazny, ma ho avuto il periodo Asimov, Clark, Farmer eccetera. La lista dei ‘grandi’ non si può ridurre a pochi nomi.
D- E per il ‘Futuro’?
Direi movimento open source sempre e comunque, evoluzione a tutti i livelli letterari e artistici, integrazioni e collaborazioni. Che la staticità, i limiti imposti o le regole troppo restrittive pongono ostacoli alla creatività. E stiamo sul vago… che il futuro è ‘futuro’ proprio per questo motivo. Naturale e ...digitale, quindi la nostra partecipazione al Centenario futurista di Ferrara, invitati da uno dei curatori, il collega neofuturista Alessio Brugnoli.
Roby Guerra e Alessio Brugnoli